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184 Delle Frascherie

Far vuole un huom, che libertà non cura
     Bench’a giogo servil trovisi avvinto,
     E da Toro arator flemme procura.
Far vuole un Huom, che per Cugino estinto
     Sul cadavero d’or faccia un Macello
     E da Corvo Neron copia un istinto.
Far vuole un Huom di stupido cervello,
     Che di Scettro Baston nato è Vassallo,
     E d’Asinina Idea stampa il modello.
Far vuole un Huom, che per soave fallo
     Corteggia i rai d’un mercenario Ciglio,
     E ‘l cor gli dà d’effeminato Gallo.
Far vuole un Huom, ch’a un minimo bisbiglio
     Fà de la tema sua sprone al calcagno,
     E la vil codardia toglie al Coniglio.
Far vuole un Huom, che per tirar guadagno
     Spesso dal naso suo mosche si scaccia,
     E gl’imprime in natura arte di Ragno
Supposto homai, che bestiale traccia
     Segua chi nasce, in prova mia rispondo,
     Che chi bestia imitò, matto si spaccia.
Homero anch’ei stese da l’alto al fondo
     Catena indissolubile, e fatale,
     Perche merta catena un matto Mondo
O vecchio è il Mondo, ò infirmità l’assale,
     Se vecchio egli è, qual rimbambito è insano
     Se infermo egli è, fà delirarlo il male.
È ver, che alcun di questa insania è sano,
     Mà è sol Colui, ne la cui statua un Giove
     Diè con lo spirto suo l’ultima mano.
Che s’a pena potean di savie prove
     Sette in Grecia vantarsi, imaginate,
     Quanti s’udian sciocchi Margiti altrove