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252 Delle Frascherie

di dotati merletti, nacque curiosità à Stamperme, di sapere, come havess’egli potuto con l’adescamento di sì ricco arnese uscir franco in sì periglioso camino dalle rapine de’ Ladroni. Rispose alle interrogationi Teledapo, che pur troppo era egli caduto una volta in Italia in si fatto rischio; ma che per miracolo ne sortì libero; e per narrare in disteso l’accidente, che curiosissimo era, ne riprese le narrative in tal guisa.



I

O viaggiava, due anni sono, per l’Italia, con la Camerata di molti; quando una mattina, nel passar da un Bosco, urtai in sei mali huomini, benissimo armati, che tutti da uno in poi, erano camuffati nelle buffe. Sbigottiti alla prima vista i Compagni, si ritirarono alquanti passi indietro, in un lato della Spelonca: onde verso me, che volli intrepidamente non muovermi dalla via, tutti i Ladri in un subito con l’armi calate si spinsero. Il Caporale di essi, esercitando meco una furiosa violenza, mi fece tosto una confusa interrogatione del nome, del camino, e de i fuggitivi Compagni. Risposili al miglior modo, che seppi: & in quanto alla mia Comitiva, mi venne detto, che gli altri si eran forse ritirati, per sospetto, che esso con quei suoi Galant’huomini Malandrino non fusse; ma che io, per-