Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/350

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344 libro quarto

     E questi santi su di giro in giro
65mi fenno il fundamento lá giú in terra
colla vertude del superno spiro.
     Questi per me si misero alla guerra,
armati di vertude e cogli scudi
di quella veritá, che mai non erra.
     70Essendo agnelli tra li lupi crudi,
combatteron per me li forti atleti,
come per ’manza gli amorosi drudi.
     E, se lor corpi fûn morti e deleti
di quella vita, che, vivendo, more,
75nell’alma fûn vittoriosi e lieti.—
     E, ditto questo, con grande splendore
ritornò al cielo, ed io rimasi solo,
ancor chiamando aiuto a Dio col core.
     Allor apparve a me l’apostol Polo,
80mostrando blando aspetto e lieto viso;
e poscia disse a me come a figliolo:
     — Hai vista quella che del paradiso
venne con Cristo e fondossi nel sasso,
che dal celeste monte fu exciso?
     85Fu impugnata pria da Satanasso,
il qual commosse scribi e farisei
per atterrarla, ovver per darla al basso.
     Allora Pietro e li compagni miei
gli funno defensori in ogni corte,
90innanzi a’ prenci e innanzi alli gran réi.
     E pensa quanto a noi pareva forte
a suader che l’uomo a Dio s’unisse
ed incarnasse e sostenesse morte,
     e che, resuscitando, rivestisse
95glorificato il corpo, ch’avea pria,
e poi per sua virtú ch’al ciel salisse.
     E, benché questo paresse pazzia
e che li predicanti fusson vòti
d’umana possa e di vana sofia,