Pagina:Fusinato - Poesie patriottiche, 1871.djvu/15

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al lettore ix

a quel riso che nasconde tante volte una lacrima?

Fra le splendide imprese del nazionale riscatto la parte comica non è certamente mancata: ma le menti nostre, sopraffatte dal rapido giro degli eventi, non ebbero forse il modo e l’opportunità di coglierli a frullo per via, e forse anche taluno dei nostri poeti non si sentì in cuore il santo coraggio di adoperarvi come avrebbe dovuto l’ingegno felicissimo. Comunque sia, il fatto è cotesto, ma nessuno potrebbe affermare sul serio che la satira è oramai morta e seppellita in Italia. Non mancheranno poeti i quali cantino degnamente la risurrezione della patria, ma io ho fede che non mancheranno neppure i vendicatori delle nostre pubbliche e private vergogne, i flagellatori dei vizii, delle viltà, delle apostasie, e gl’irrisori fortunati di tante nostre magagne. Forse la satira ha bisogno di rintracciare una forma nuova di poesia, come ne sentì il prepotente bisogno Giuseppe Giusti; e imbroccata la via e infilato un dirizzone, saprà lampeggiare terribile e tuonar fragorosa. Lasciate tempo al tempo: fate che il paese riposi dalle agitazioni tormentose che lo travagliano, e trove-