Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/238

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dell’uva. 233

semenzajo piuttosto comodo. Nel terzo anno si trapiantano, o s’innestano a spacco in primavera, oppure ad occhio dormiente nell’estate: si può propagare anche per margotta e per talee munite di tallone.

D’ordinario il melagrano si lascia crescere liberamente, o tutt’al più il coltivatore si limita a fissarne i rami contro il muro. Ma, siccome questa pianta mette i fiori sui germogli di mezzana forza, vi si potrebbero applicare quelle norme che abbiamo indicato per taglio del cotogno. In ogni modo poi si dovranno levare regolarmente ogni anno e con accuratezza i numerosi polloni che sorgono dal suo pedale.

Il frutto si raccoglie verso la fine di settembre; aspettando più tardi la corteccia si apre per effetto dell’eccessiva umidità. In settembre però il frutto può considerarsi immaturo. Si conserva fresco e sano sino a mezzo inverno, cogliendolo in giornata serena ed esponendolo al sole per due giorni; poi si colloca involto con carta, in qualche recipiente i cui vani sieno riempiti con sabbia ben asciutta; indi se ne tura l’orifizio con un buon coperchio. Così conservato acquista anche un miglior grado di maturanza.

dell’uva.

§ 929. Noi dal §482 al §526 abbiamo considerata la vite come una pianta campestre, ed abbiamo indicate le norme per ottenere buone uve da vino. Ora invece ci proponiamo di conoscere quelle viti che danno il miglior frutto per esser consumato fresco, e d’indicare le regole colle quali deve essere educata nel frutteto.

Generalmente le buone viti da vino non sono quelle che danno la miglior uva per la tavola (fig. 269), e queste non sono quelle che diano il miglior vino quando vengano a