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— E come s’intitola?
— Ananke.
— È il nome del protagonista?
— Press’ a poco: è una parola greca, che significa fatalità.
— Parole greche? male, amico mio: indizio di decadenza.
— È quel che gli ho detto anch’io! — esclamò l’altro signore, — ho conosciuto un barone De Renzis molto giovane, che non diceva mai una parola greca, neppure alle signore.
— Ti sbagli: mi son servito di tutte le lingue, — interruppe, ridendo, il barone, quindi aggiunse: — facciamo la presentazione: il conte Tibaldi.
— Tanto piacere! conoscevo molto il generale suo zio.
E il barone completando la presentazione: