Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/229

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— E allora, — esclamò Bice, con desolazione, — che fare?

Giorgio esitò un momento, poi diede un’occhiata a Massimo, che l’incoraggiava a parlare, e finalmente si decise a dire:

— Non c’è che una via di salvezza: uscire da questa casa!

— Fuggire da casa mia? — mormorò Bice, colta da un tremore istintivo.

— Perchè esitare, amore mio bello! — replicò Giorgio, con passione, — quando sapete che, al di là di questa casa, c’è il rispetto, c’è l’amore, c’è un nome degno di voi? Credete a me, vi parlo con coscienza: vostro padre, alla fine, sarà e si mostrerà felice di vedervi unita a me. Non mi disse forse che, senza l’impegno con quel capitano, sarebbe stato fortunatissimo di chiamarmi suo figlio?