Pagina:Gandolin - Guerra in tempo di bagni, Milano, Treves, 1896.djvu/241

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quell’imbecille, Bice era contentissima, me lo scriveva sempre, dal collegio di Poggio Imperiale! non vedeva l’ora di diventare la signora Liberti. Venite qua, nel mio studio, vi farò vedere le sue lettere, e voi stesso vi convincerete che non fu mai fatta all’animo suo la più piccola violenza.

Infatti il capitano lesse quelle famose lettere, in cui Bice, con entusiasmo di ragazzina, parlava del suo futuro matrimonio.

E dopo aver letto, anche per soddisfazione di amor proprio, convenne nei ragionamenti dell’ammiraglio e concluse:

— Lasciamo dunque passare questo periodo di capricci senza conseguenze.

— Al contrario; le cose finora sono in uno stato che non pregiudica nulla,