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nervosità subito gli procurò una grande e irreparabile disgrazia, la rottura della pipa olandese ch’egli amava quasi più delle Vite parallele di Plutarco.
— La cosa è chiara! — brontolò, con un brivido superstizioso, — mi trovo in un periodo di grande iettatura.
Verso sera, l’ammiraglio mandò Lisetta in cerca di Bice: la cameriera tornò per dirgli:
— La signorina domanda scusa, ma s’è messa a letto, perchè ha un pochino di mal di testa.
— Perdio, chiamate il dottore!
— Non si spaventi, signor padrone, non c’è di che: proprio ha una cosa da nulla che, col sonno, passerà.
— Ne siete certa?
— Si figuri! — rispose Lisetta, con