Pagina:Gandolin - La famiglia De-Tappetti, Milano, Treves, 1912.djvu/128

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diligenza incartato il ritratto (tre per una lira) della signora Eufemia.

Il portinaio guarda stupefatto e dice:

— Ma non le somiglia per niente.

— Domando scusa: mi somiglia nell’integrità del carattere, nell’assiduità perspicua ai lavori civili e familiari, nell’inconcussa contribuzione al benessere.

— Qui non c’intendiamo! Lei ha forse esposto qualche cosa?

— Io no: ma un mio cugino ha esposta la sua vita per salvare un pericolante....

— Ma lei allora chi rappresenta?

Policarpo accigliato e solenne:

— Rappresento l’amore della famiglia, l’ordine, il progresso, la moralità.

— Ho capito! quand’è così, paghi una lira, si provveda di biglietto, e vada a entrare dalla parte di via Nazionale.

— Già ci sono stato, mio Dio, poichè la mia vita oramai non è più che una sequela di porte inaccessibili.