Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/146

Da Wikisource.

o gonfia. La quintadecima è il plenilunio, ò totilunia. Hora quando la Luna è in augumento diventa cornuta, mezza gonfia, et piena, ma quando scema, muta l'ordine suo, finche diventa intermestre, o silente. Et presso a noi altri la Luna è detta communemente di quel mese dove fornisce, secondo quel verso, In quo completur mens luntaio detur. Ma, e due Lune terminano in un mese, la prima di Embolismale, e l'altra, che termine in fine del mese, susseguente si deputarà al seguente mese, et sarà detta Luna di quel mese perciò che la congiõtione della Luna col Sole non è quel mese, nel quale essa vien celebrata, ma del mese seguente; come si fa la congiontione in Genaro, questa tale non è di Genaro, ma di Febraro, et quella che si fa di Febraro si riferisce à Marzo et così dell'altre, come dimostra il precedente versetto. Bisogna saper di più, che la settimana è detta hebdomoda overo sabbathum, et contiene giorni sette denominati secondi i gentili da i sette pianeti: il primo dal sole e Prencipe di tutti i pianeti, il secondo dalla luna; il terzo dalla stella di Marte: il quarto da Mercurio: il quinto da Giove: il sesto da Venere: il settimo da Saturno: i quali giorni presso a gli Hebrei son denominati dal sabbato, chiamando il Lunedì prima sabbathi, il Martedì secunda sabbathi et la domenica semplicemente sabbato. Ma la Chiesa Christiana chiama il primo Domenica, il secondo seconda feria, il terzo terza feria, fino all'ultimo del sabbato detto settima feria. Così il giorno si divide in naturale di vintiquattro hore et in artificiale di dodeci cioè dall'oriente del sole fino all'occaso, chiamandosi il versante notte. Et le parti del giorno son tre. la mattina, la sera, e il mezzodì. Ma la notte si divide in sette parti in vespro, crepuscolo conticinio, intempesto, gallicinio, matutino, e diluculo, overo aurora. Il vespro è subito dopo il tramontar del sole, il crepuscolo è così sù le ventiquattro hore. il conticinio è così alle tre ò quattro hore, quãdo tutti tacciono. l'intempesto è quando non si può far niente, così sù la mezza notte, il gallicinio è quando canta il gallo. il matutino è così un poco innanzi l'aurora et questa è l'hora propria del matutino de' Religiosi. l'aurora è avanti il sole un poco; et così poi principia il giorno, il qual giorno, secondo le varie notioni del mondo hà varii principii. come dice Giovanni Padovanio nel suo Kalendario, perche secondo i Romani comincia dal punto della mezza notte sino all'altra mezza notte, secondo gli Egittii Italiani et Boemi dall'occaso del sole fino all'altro occaso, secondo i Persiani, Echilanii, Greci et Noribergensi dal nascimento del Sole. Secondo gli Atheniesi, Arabi, Theutonici, et Astronomi, dal punto di mezzo dì. Secondo il vulgo nostro dalla prima hora del Sole sino à sera. Et questo giorno è variamente imitato in molte occasioni; perche quanto alla celebratione de' divini ufficii, il giorno comincia da vespro quanto all'osservatione delle tregue, comincia dal nascer del sole, quanto al digiuno, et quanto al mangiar della carne, comincia