Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/151

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seguente sarà sette. et sic de singulis. L'Epatta non è altro che un nunero di undeci giorni perche nell'anno commune solare la Luna fa dodici cõgiõtioni col Sole et sopravanzano undeci giorni della terzadecima, et questi undeci sopravanzati sono l'Epatta, il cui ordine precede cosi nll'anno 1568. L'Epatta è uno, nel seguente anno al numero dell'uno della Epatta precedente aggiongendo undeci sarà l'Epatta 13 il quarto anno aggiõgẽdo al 13 undeci, risultarà il numero 24. i quali superano una luna dai quali tolyi, e levati trenta rimangono quattro a Epatta, et cosi sempre prõcedẽdo cõ l'undeci si trovarà l'Epatta dell'anno seguente. Questa Epatta dunque (come si vede) non è altro che un numero variabile concesso all'anno per trovare ogni giorno quanti dì habbia la luna. Et ha da avvertire, che in quell'anno che l'Epatta sarà 19 allhora solamente s'aggionge dodici di modo oche rimanga l'Epatta undeci. Il Novilunio, poi si trova per l'Epatta così che trovato il numero dell'Epatta, se a questo aggiongi inclusivamẽte il numero delle Klende de i mesi che son trascorsi et produtto questo numero, lo levi dal trẽta subito ti resta il numero del giorno nel quale si fa la congiontione de luminari. Ma se tal numero prodotto eccede il trẽta, allhora leva il trenta da quello, et quello che rimane levalo di nuovo dal trenta, et subito ti resulta il giorno del Novilunio.et di questa cosa pongo tale essempio. Nel mese di Genaro 1563. in tal'anno il numero dell'Epatta è 15. a questi aggiongo undeci, per il numero delle Klẽde di undeci mesi trascorsi e passati, et cosi fò uno aggregato di trentasei, da qualio levo trẽta, et a me restan sei, i quali finalmẽte detratti dal trẽta, mi riman vintiquattro, et cosi pronontio il Novilunio farsi ai 24. di Genaro 1563 et cosi del resto. Ma per trovar quanti giorni ha la Luna aggiongi al numero dell'Epatta dell'anno corrẽte tãti giorni quanto sõ le klẽde ne i mesi precedenti dalle klẽde di Marzo sino al mese, di cui si ricerca il numero de' giorni c'ha la Luna et di poi aggiongi tãti numeri, quãti sono i giorni dell'istesso mese, et cõputati tutti i numeri insieme si trovarà quãti giorni ha la Luna in quel mese. Et se il numero aggregato dai sopradetti superasse il trẽta gettato via il trẽta, quellli che avãzano sono i giorni della Luna. Ma in che modo si trovi hora la Pasca, e tutte le feste mobili, si può vedere tanto agevolmẽte da i klendarij nuovi, c'hò riputato quasi soverchio il metter cose tali. Per maggior cognitione però de klendarij, ha da sapersi, che i Romani, o Latini (secõdo che recita Giovãni Stoflerino nel suo Klẽdario, alla Propositione trigesima quarta) posero fuori tre klẽdarij diversi tẽpi, et lo prova per autorità di Macrobio nel primo de Saturnali, et di Solino nel lib. De mirabilibus mund.. Il primo fu messo fuori da Romulo qual cõpì l'anno cõ 364 giorni, secõdo i predetti auttori, et nel suo klẽdario nõ scrisse dieci mesi et a questo proposito dice Macrobio che l'anno fù stabile solamente presso à gli Egittij, ma presso all'altre genti fu molto vario.