Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/80

Da Wikisource.
40 piazza

E un santo studio honesto,
Che 'l Commun ben con ogni ardor procura.
Un nodo astringer presta
Le rozze, e fiere genti;
Il mondo, e gli elementi
Tempra con giuste voglie
E da ciascun le 'ngiurie, e i danni toglie.

Finalmente la bellezza esterna del corpo unita a queste belle parti sopradette dell'animo illustrano un Signore affatto. Riferisce a questo proposito [Strabone]Strabone. nel quinto decimo libro De situ orbis, che gli Indi erano soliti eleggere per loro Rè quello, che di forma legante di corpo superasse gli altri. [Bione.]Bione nel libro delle cose d'Ethiopia dice ancor egli che gli Ethiopi havevano questo costumo di dar lo scettro regio a colui, che di real presenza bellissima apparesse. questa è la cagione che Homero descrisse così bello Agamennone Rè de' Greci, dicendo

His oculis visus numquam formosior ullus,
Aut venerandus item.

Plutarco[Plutarco.] narra di Alcibiade, che in tutta la sua età fu sempre sopra ogni altro bellissimo. Non è maraviglia parimente se Atheneo [Atheneo.] scrive, che, havendo eletto Archidamo Rè Spartano di due donne, una difforme, ma ricca l'altra bella, ma povera, la ricca più presto per moglie; fu da' suoi magistrati condannato in denari, dicendo che egli haveva eletto di generargli Reguli piccioli, in luogo di Regi grandi. Il gran Poeta Matovano[Virgilio.] lauda ancora esso Eurialo, Lauso e turno per huomini bellissimi in que' versi dell'Eneida.

Eurialus forma insignis,
Filius huic iuxta Lausus, quo pulchrior alter
Non fuit, excepto Laurentis corpore Turni.

E d'Enea dice quelle parole.

Ipse ante alios pulcherrimus omnes
Infert se socium Eneas.

Monsignor Macone[Monsig. Macone.] nell'oratione per il Rè Francesco Primo, dice. Quanto a i beni del corpo, di lui si può dir altrimenti che di Socrate, cioè che l'anima sua dimorava in un'albergo cioè in un corpo bello, disposto, et gratioso. Il Signor Giuliano Goselini[Giuliano Goselini.] si favorito dalle Muse, in una sua canzone sopra un ritratto del Marchese di Pescara, commenda quel Signore della beltà del corpo, ove comincia.

Fortunato Pittore;
Questa tua bella imago
Fatta con arte e con mirabil cura,
Ben somiglia il Pastore
Davalo forte, e vago,