Pagina:Garzoni - La Piazza Universale - 1593.djvu/91

Da Wikisource.

universale. 51

servare né lor soggetti; perché come si può mai vivere in pace, quãdo tu vedi, che i Rettori principali s'usurpano per loro i beni della Republica, difendono sovente i tristi, e malfattori, favoriscono i ghiotti, e scãdalosi, calpestano i meritevoli, e virtuosi, perseguono ingiustamente i letterati, mantengono in piedi con tutti i sforzi gli ignoranti, negan l'udienza a gli accusati, nõ rispondono a chi chiede giustitia, o favor, fiancheggiano iniquamẽte le persone, privileggiano capricciosamente i minimi, deprimono insolentemente i maggiori, sono acerbi con chi s'humilia, sono infidi con chi si raccomãda, son altieri con chi gli corregge, son distinati sopra tutto in opprimere i sudditi, dãneggiarli, travagliarli cercar novità contra di loro, accettare informationi stolte, querele ingiustissime, relationi indignissime del grado, e del governo loro? come si può vivere in pace quãdo i governatori sõ beccari delle pecorelle cõmesse alla cura, e reggimẽto loro empio, e spietato? come può un'huomo libero tacere, vedẽdo che è assassinato nella libertà che gl'è tolta, neè privileggi che gli son levati, nelle dignità che gli sono usurpate, né titoli giuridici che son cõfiscati nelle vettovaglie, che scemano ogni dì, nella robba, che gl'è rubbata ogn'hora, nell'honore che gl'è furata, nella pace, che gl'è turbata, nel piacer che gl'è conteso, nel vivere, ch'è pieno di calamità, di stenti, e di rammarichi affatto, affatto? Come può egli star quieto sotto un giogo di servitù insopportabile? sotto un tirãno, che molte volte ride del suo male? sotto un'empio governo di chi beffeggia, e saggi, e matti, e vecchi, e gioveni, e virtuosi, e ignoranti, e grãdi, e piccoli, e amici, e inimici in un medesimo tratto? E di mestieri adũque, che i governatori sian giusti, e che tengano la bilancia dritta come si dee, c he giudichino bene, essaminino bene, sententiano bene, e non si muova a passione in modo alcuno: Perché [Macrobio.](come dice Macrobio) Iustitia est uniquique servare quod seum est. Quindi [Ovidio.] Ovidio Poeta), nel sesto delle Metamorfosi, celebra cotanto Eristeo giustissimo Governator in que' versi.

Sceptra loci rerumque capit moderamen Erictheus.
Iustitia dubium est validis ne potentior armis.

Bucchiri (come recita Suida) Re de gl'Egittij è cõmẽdato di tãta giustitia, che appresso à Paolo Manutio [Paolo Manutio.]passa per proverbio, quãdo si parla d'un giusto governatore, nominarlo un Bucchiri. Herodotto scrive che Galuco Lacedemonio fu huomo di tãta giustitia, et equità ancor egli che molti forastieri partẽdosi dalle patrie loro, venivano a posta per trovarlo nella città Spartana. Ma la fedeltà cõpagna della giustitia, anzi sorella, dee nel medesimo modo esser abbracciata da' governatori, essendogli di gloria infinita in tutte le sue attioni. [M.Tullio.] Però M.Tullio nel secondo de' suoi ufficij disse. Sũma, et perfecta gloria cõstat ex trib. his, si diligit multitudo; si cũ admiratione quadam honore nos dignos putet, si fidẽ hẽt. E il medesimo disse pur a' proposito di questa fedeltà nel libro delle leggi, che la maestà della fede