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Pagina:Gazzetta Musicale di Milano, 1842.djvu/86

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zetta sui diversi giudizii recati intorno allo Stabat di Rossini. Brameremmo poterli persuadere che quei Cenni furono dettati dal nostro collaboratore unicamente nello scopo di offrire compendiate le più marcate opinioni del nostro Giornalismo, anzi che di discutere del valore di esse. - Che se al detto signor A. M. è caduta dalla penna qualche parola che possa interpretarsi suggerita in questo ultimo senso, ciò vuol dire che v‘ha de’ casi in cui nel riferire anche nudamente il concetto dei detti altrui riemolto difficile il farlo in modo die o tanto o poco non appaja il diverso sentire. Ma questo non può essere preso in significato d* offesa se non da una suscettività soverchia. Quanto a noi, dal dì che ci siamo accinti a redigere questa Gazzetta specialmente dedicata agli studii ed alla critica musicale, come ci siamo proposto eli conservare assoluta indipennenza ne’ nostri giudizii. così vogliamo rispettar sempre quella degli altri, anche allora quando non sia importante, come nel caso dello Stabat, f occuparsene direttamente. Aggiugniamo due parole in particolare al Figaro ed alla Moda. Ai Figaro: ci gode Panimo di avergli dato occasione di spiegare Vopinione sua intorno al merito dello Stabat meglio di quanto non abbia fatto nel suo primo articolo, il cui senso, per dir il vero, fu generalmente interpretato nel modo poco favorevole col quale lo abbiamo inteso noi. Alla.Moda: si dia la pena di rileggere l’articolo del signor maestro Perotti e Faltro del maestro Casamorala ov’) è parlato diffusamente della sacra composizione rossiniana, e si persuaderà che le opinioni manifestate da quei due nostri collaboratori, se differiscono in qualche punto secondario, concordano pienamente nelPinsieme e ciò che più conta, sono esposte, bensì con rispettosi modi, ma ad un tempo con quella franchezza che nasce da un’interna persuasione non pigliata a prestito dalla voce pubblica ma desunta dai propri studii. G. B. INVENZIONI MUSICALI. Riproduciamo con piacere il seguente articolo del Figaro nel quale senza veruna pompa ciarlatanesca e senza quel corredo di ampollose millanterie che tante volte spargono di ridicolo anche la promulgazione di non inutili scoperte, è riferito il risuì}tamento di alcuni studii fatti da un benemerito meccanico italiano. Però noi crediamo necessario avvertire i nostri lettori che il Pàntófono e il Musicografo del sig. Masèra di cui con giusta lode parla nel Figaro il sig. Malvezzi, non è invenzione recente ma risale a molti anni addietro. Feggasi il pregevole dizionario della musica del dott. Lìchtental, il quale ne da un cenno tratto dalla Gazzetta Piemontese. S’aggiunga quanto al Musicografo che già fino dal 4747 un prete a Londra di nome Creed tentò dimostrare la. possibilità di una tal opera d’arte. Veggasi il detto Dizionario alla parola macchina di notazione MOVE MACCHINE MUSICALI. Venni gentilmente invitato, or son tre giorni, dal signor Stefano Abate, negoziante di clavicembali, ad assistere ad uno sperimento meccanico-musicale, che in casa sua alla presenza di varie ragguardevoli persone dava il rinomato macchinista Giuseppe Maséra da Chicri, impiegato nell’arsenale di Torino, già ben accetto al re defunto Carlo Felice, ed ora premiato dal re Carlo Alberto con medaglia d oro di prima classe; e son ben lieto di esservi intervenuto. — 11 sullodato sig. Maséra ci offerse ad esaminare una macchinetta da aggiungersi al pianoforte comune che puossi denominare Fantófono; giacché per mezzo di essa chiunque, anche ignaro della musica, trovasi in grado di eseguire qualsiasi suonata, qualora si dia solo la pena di trascrivere a traforo su d’un cartoncino il pezzo musicale stampato o scritto dietro il metodo dal Maséra indicato, e di fissare il cartoncino traforalo ad un cilindro: la macchina messa in moto eseguisce poi il pezzo od i pezzi da se sola. Nè a questo risultato, sebbene già lodevole, si arrestò il genio creatore del Maséra, che anzi procedette ad altra invenzione molto più importante e maravigliosa. Egli sovrappose al cilindro già nominato una tastiera messa in relazione diretta col cilindro stesso e col pianoforte per mezzo d’ingegnosissimo macchinismo, onde avviene che il suonatore, toccando i tasti mentre il cilindro gira, e mentre intorno ad esso si avvolge un cartoncino vergine, fa suonare al solito le corde, c intanto sul cartoncino restano segnate le note col rispettivo loro valore e con tutti i loro accidenti. Quindi è che il Fantófono colla tastiera potrebbesi appellare con vocabolo greco il Musicografo. Due signore si provarono ad eseguire sul gravicembalo munito del Musicografo due differenti motivi, e questi non solo rimasero sul cartoncino segnati perfettamente, ma un momento dopo, cioè appena traforato il cartoncino, si ebbe la gratissima sorpresa di udirli ripetere fedelmente dalla macchina messa in moto. A rendere perfetti i due suindicati mirabili congegni mancherebbe solo che il cilindro non:oìsc messo in moto dalla mano dell’uomo, ma sibbene da una specie di cariglione, c che nell’esecuzione delle suonate si potesse anche ottenere il piano e il forte, al che ha già pensato il sullodato Maséra, ed ha già in pronto gli opportuni meccanismi. Tanto il Pàntófono, quanto il Musicografo servirebbero non solo a procurare innocenti diletti ad ogni genere di persone in ogni tempo ed in qualsiasi circostanza, 11 a ben anche a conservare, quando lo si creda opportuno, gl’improvvisi musicali; ciò che ne sembra la sua più vera e nobile destinazione. Luigi Malvezzi. I — Anche qui lo Stabat di Rossini, eseguito due volte,; colla maggior pompa e col più gran successo, mise in; movimento tutti i dilettanti, professoii di musica c gior- | | nalisli. I primi rimasero sorpresi delle inspirate bellezze che abbondano in quell’importante componimento: i secondi tacciarono alcuni pezzi di poco adatti alla sublii mità c severità che convengonsi alla musica sacra; gli i ultimi pubblicarono de’ giudizj fra loro assai conlraddi| centi. Strasburgo 31 marzo. — L’accademia di canto ha solennemente inaugurato la riorganizzazione de’suoi esercizi pubblici collo Stabat di Rossini e colla gran scena, coro ed aria della seconda parte dell’Orfeo di Gluek. Udine. — L’asilo infantile invitò pel venerdì Santo la carità pubblica ad assistere nella chiesa di Santo Spirito allo Stabat del Pcrgolesi cantato dalle brave alunne dcll’udinese Istituto filarmonico c filodrammatico. La soave armonia di quel cantico religioso pareva giugnesse più gradita all’orecchio degli astanti, dacché la si udì dalle voci medesime che nei sociali trattenimenti fanno sentire le composizioni de’ melodrammi teatrali. Ed è pur esempio imitabile, fra le semplici pareti di quella chiesa, la carità pubblica, la religione, c quelle gravi cantilene cospiranti in bell’accordo a commoverti l’anima a pietosi sentimenti. - Così le più svariate istituzioni sociali cooperano a vicenda al benessere comune. ove le fecondi un intimo senso di operosa carità. (Dalla Favilla). Bologna. Taluno avendo fatto osservare a Rossini che la bella voce di Miss Clara Novello non era accompagnata da un talento drammatico abbastanza grande: Ciò è vero, rispose il sommo de’ maestri, ma spero ben anco ch’essa non lo avrà giammai.... col loro furore drammatico i cantanti del giorno d’oggi ci danno piacere sei mesi, e poi ci straziano le orecchie pel rimanente della loro vita. Quanti esempj in appoggio di questa sentenza clic può dirsi giusta fino a un certo punto, ciò solamente allorché si riferisca all’abuso della drammatica espressione. Vociferasi che Rossini si occupi a porre in musica la sequenza de’ morti - Dies irac che certamente all’incomparabil suo genio offrirà più vasto campo della flebile e monotona leggenda di fra Jncopone da Todi. I. C. MOVE Pl’BBLICAZIOM MUSICALI DELL*1!. 11. STABILIMENTO NAZIONALE PItIVILEG.0 Di GIOVANNI RICORDI. NOTÌZIE varie. Parigi. — Les Deux Journées di Cherubini furono riprodotte al Teatro Reale dell Opera Comica, c i conoscitori della musica le accolsero 10.1 quel labore che vuol essere riservato per le occasioni distinte. E la ricomparsa di un simile capolavoro ilei teatro musicate francese, deve appunto annoverarsi fra queste. I Giornali parigini seppero compartire le meritale lodi ai direttori dell Opéra Comiquj, i quali col richiamare all onor della scena una delle più acclamale produzioni dell’illustre compositore ora defunto, mirarono a rendere un giusto omaggio alla gloriosa sua memoria anzicne a consultare quello spirito di bassa speculazione che è la guida suprema degù Impresarii imperiti. 1 primi mentre giovano ai progressi dell arte giovano anche a se stessi; gii altri, ingannati dalla loro male intesa economia cooperano al sempre maggiore scredito della scena musicale e sono in ultimo puniti dal vedere i loro teatri vuoti, e dal sapersi giustamente bersaglio alle censure e al biasimo degli imparziali. B. — Dopo la sua partenza da Milano, Thalberg ha dato i seguenti concerti: uno a Torino; tre a Nizza, l’ultimo de’quali a benefizio de’ poveri; quattro a Marsiglia di cui tre al gran teatro ed uno nella sala della.Borsa per i poveri alla presenza di due mila persone; due a Monpellieri; uno a Nimes; quattro in dieci giorni a Lione, cd uno a Bijou per i poveri. Da per tutto e sempre con islraordinaria allluenza di spettatori e con entusiasmo crescente. Questo pianista per eccellenza la sera del T2 corrente si è prodotto al teatro italiano c già da molti giorni prima tutti i posti erano stati accaparati. — I compositori di musica e scrittori di drammi e commedie in Italia leggendo il seguente riassunto de’ diritli-d’autore percepiti nel corso degli ultimi cinque anni in Trancia non potranno a meno d invidiare la fortunata sorte de’ loro confratelli.

837-38 introitati franchi 712,722.

-1838-39 709,032. 1839-40 758,348. 1 $40-41 885,454. 1841-42 842,394. Totale di cinque anni 3,967,950 franchi. Nel solo 1841-42 gli eredi di Dalayrac (morto fino dal -1809 ), hanno percepito fr. 533 52; quelli di Grctry (morto nel -1813) fr. 1792 15, ecc. - A Donizelti per la sola Lucia di Lammermoor fatta da lui tradurre in francese, vuoisi in tre anni sian toccati più di venti mila franchi. Berlino. — Molti giornali hanno pubblicato una lettera del Ministro dell’interno diretta a Spontini, colla quale questo celebre maestro fu dichiarato sciolto dagli impegni che fino dal 1819 lo ponevano in relazione coll’intendenza generale de’ teatri reali. Gli vennero però conservati tutti i titoli e tutti gli emolumenti di prima, onde a suo bell’agio c giusta il desiderio di S. M. potesse per l’avvenire dedicarsi interamente alla composizione. e. 2. m Op. 23. - Fr. 5 30. DIECI PICCOLI DUETTI FACILI 1)0’ due flotti i Ito tir le Violoncelle Op. 142 - Fr. 3. amili si min MUSICA DEL M.° Riduzione completa per Piano/bi le solo Fr. 18. (L’istess’Opera è pure pubblicata completa per Canto con accompagnamento di Pianoforte). Op. 4. Pour rioloncelle seul... Fr. o 30 Avec accompd d’un 2 Violoncelle «4 — Avec accomp.1 de Piano...» â — GIOVACI KH’OKIH EDITORE-PROPRIETARIO. j*B. Sé uniste a questo foglio il pezzo UT. 4 «HJl’AXTOlOtJI V CLASSIC I Ml’SICAlE Ball’I. E?. Stabilimento Nazionale Privilegiato «11 Calcografia, Copisteria c Tipografìa ÌTIusicale «li GIOVABfJfl KICOKWI. Contrada degit Omenoni N. 1720.