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GAZZETTA MUSICALE DI MILANO Noi parliamo ai cultori della musica. Se questa non é epoca propizia alle arti, se il mondo inferocito ei volge le spalle per accorrere di preferenza agli spettacoli di sangue - procuriamo noi, nel nostro isolamento, di custodire e di alimentare la sacra fiamma della civiltà. Non vergognandoci della nobile missione che ei è confidata. Non invidiamo l’atroce gloria dei massacratori di popoli, noi che dei popoli dobbiamo essere i civilizzatori. - Operiamo nella solitudine e nel silenzio, finché l’umanità, stanca e prostrata dalle carneficine, non ridomandi ai cultori dell* arte i conforti del bello e del vero. Questo preludio sentimentale significa che, malgrado i miglioramenti introdotti nella nostra Gazzetta, e malgrado l’aumento e l’attrattiva dei premii, non speriamo di triplicare quest’anno i nostri abbonati, come l’anno scorso ei avvenne. Abbiamo obbedito a quell’eterno dettato, della coscienza: fa quel che deci, avvenga che può. Il più ampio formato del giornale ei consentirà di dar maggiore estensione alla rubrica delle Notizie teatrali, e di pubblicare più spesso, nelle Appendici, delle Riviste letterarie, dei Racconti, delle Riografie, ecc., ecc. I nostri collaboratori rimangono quei medesimi dello scorso anno. Per la parte critica, avremo sempre il Mazzucato, il D’Arcais, il Filippi, l’Edwart, ecc., ecc. - La Rivista dei teatri di Milano e le Riviste letterarie rimangono affidate a Salvatore Farina, meno i casi eccezionali, in cui un Matto qualunque non entri in mezzo inaspettatamente ad agitare la sua frusta irresponsabile. In luogo dei due fascicoletti mensili dei Capricci letterarii, gli abbonati riceveranno la Rivista Minima, giornaletto bimensile di A. Ghislanzoni. Tutte le questioni di attualità verranno sfiorate in questo elegante periodico, dove la politica e l’arte, la letteratura e l’aneddoto, l’indovinello, la sciarada si alterneranno con amenissimo effetto di contrasti. Nelle Appendici della Rivista Minima vedrà la luce il Dizionario umoristico-fdosofico, rassegna critica del passato, del presente e dell’avvenire. Il romanzo Gli Artisti da Teatro, V Album di Autografi ed altri doni verranno aggiunti alla Gazzetta musicale ed alla Rivista Minima. Cosi pel prezzo di lìi»© so, gli abbonati avranno due giornali, l’uno artisticomusicale, in grande formato di pagine otto, 1* altro politico-aneddotico-umoristico di 32 pagine, una cassettina di volumi...., ecc., ecc. Tutto ciò - lo ripetiamo - senza speranza di veder aumentare i nostri abbonati, ma solamente per dimostrare che l’avversità dei tempi non rallenta il nostro zelo per la coltura e il progresso dell’arte, e per animare tutti gli spiriti gentili a non disertare dal campo. LA VERITÀ VERA DIVAGAZIONE Si diceva, in temporibus illis, die la verità non si era mai mostrata nuda ai re — ai tempi nostri è questo un assioma che si può applicare a tutto il mondo, in quanto che la verità vera pochi hanno il coraggio di dirla, nessuno d’ascoltarla! — Tutto si copre d’un velo; le reticenze, le mezze parole sono all’ordine del giorno!... vedete: perfino in Parlamento si vive di continue bugie!... molte insolenze, molte sciocchezze — e verità?... uhm, non mi ricordo d’averne sentito qualcuna che quando viveva quel buon’uomo di Cavour!... il quale forse è morto appunto per questo brutto peccato. Figuratevi dunque, se in su in su verità non se ne sentono e non se ne dicono, che razza di corbellerie si diranno nelle cose minori della vita. — Alto là, signor matto: a che mira codesto tuo preambolo?.... credi forse d’esser tu la perla rara, la fenice introvabile?.... credi forse d’aver tu il privilegio di schiccherare le verità?.... e che tutti gli altri siano bugiardi?... — Oh! questo no, signor mio: dalla verità alla bugia v’ha un bel pezzo di strada: e poi v’è modo e modo di dire la verità: se può far piacere la si dice francamente: se non può venir troppo accetta, la si dice a. mezza bocca, con un po’ di zucchero e di miele: se poi non può garbare affatto, la si sottintende, si ricorre ai puntini...., ecc., ecc. La verità vera appartiene a quest’ultima categoria: capisco che non tutti i savi possono dirla: ma un matto?.... che ha da perdere un povero matto come me?..., Tutt’al più mi si dichiarerà furioso, ed il medico mi ordinerà 24 ore di camicia di forza, dopo di che si tornerà all’usato trattamento di prima, precisamente come si fa coi regolamenti del nostro onorevole municipio, e del nostro previdente questore! «I decret del scior sindegh de Milan «Duren mo’ giusta dall’incœu al diman, «Per no’ fagli tort a quij del nost questor «Che duren malapénna dòdes or. (Antico proverbio milanese ilei 1643). È che la verità vera non sia cosa facile a dirsi me lo provano gli articoli dettati dai critici musicali milanesi a proposito della sera del Santo Stefano al teatro della