Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano II.djvu/14

Da Wikisource.
8 storia della decadenza

l’ultima sua domanda fu che si dessero gli ornamenti imperiali a Claudio, che allora comandava un corpo staccato d’armata nelle vicinanze di Pavia. Almeno questa voce fu diligentemente propagata, e l’ordine con piacere eseguito dai congiurati, i quali avevan di già convenuto di metter Claudio sul trono. Alla prima nuova della morte dell’Imperatore, mostrarono le truppe qualche sospetto e risentimento, finchè l’uno fu dissipato, e l’altro addolcito con un donativo di venti monete d’oro ad ogni soldato. Ratificarono essi allora l’elezione, e riconobbero il merito del loro nuovo Sovrano1.

L’oscurità, che ricopriva l’origine di Claudio, benchè fosse di poi abbellita da alcune adulatrici finzioni2, manifesta abbastanza la bassezza della sua nascita. Questo solamente si può sapere, ch’egli era nativo di una delle Province confinanti col Danubio; che la sua gioventù fu consumata tra l’armi, e che il suo modesto valore meritò il favore e la confidenza di Decio. Il Senato ed il Popolo già lo consideravano come un eccellente Uffiziale, degno dei più importanti impieghi; e censurarono la disattenzione di Valeriano, che lo teneva nel posto subordinato di Tribuno. Ma distinse non molto dopo quell’Imperatore il merito di

  1. Sulla morte di Gallieno vedi Trebellio Pollione nella Stor. Aug. p. 181. Zosimo, l. 1. p. 37. Zonara, l. XII, p. 634. Eutropio, IX. 11. Aurelio Vittore in Epitom. Vittore in Caesarib. Io gli ho confrontati, ed ho fatt’uso di tutti, ma ho principalmente seguitato Aurelio Vittore, il quale par che abbia avute le memorie migliori.
  2. Alcuni molto capricciosamente lo supponevan bastardo del più giovane dei Gordiani. Altri profittavano della Provincia della Dardania per dedurre l’origine di lui da Dardano, e dagli antichi re di Troia.