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242 storia della decadenza

posseder la sua bella1. Qui fu parimente che in un luogo, dove la distanza fra gli opposti lidi non può eccedere i 500 passi, Serse costruì uno stupendo ponte di barche per trasportare in Europa un milione e settecentomila Barbari2. Un mare, contenuto dentro sì stretti limiti, male sembra, che meritar possa il singolar epiteto di largo, che Omero ugualmente che Orfeo hanno frequentemente dato all’Ellesponto. Ma le nostre idee di grandezza son relative: un viaggiatore, e specialmente un poeta, che naviga lungo l’Ellesponto, che va seguitando i giri del canale, e contempla quel teatro di campagne, che da ogni parte par che ne terminino il prospetto, insensibilmente perde la memoria del mare, e la sua fantasia gli dipinge quel celebre stretto con tutte le qualità d’un gran fiume, che scorre dolcemente in mezzo alle piante di una mediditerranea campagna, e che finalmente per una larga bocca si scarica entro il mar Egeo, od Arcipelago3.

  1. La distanza obbliqua fra Sesto ed Abido era di trenta stadi. S’espone dal Mahudol l’improbabilità del racconto di Ero e Leandro, ma coll’autorità de’ poeti e delle medaglie si difende dal La Nauze, Vedi Accad. delle Inscriz. Tom. VII. Hist. p. 74. Mem. p. 140.
  2. Vedi lib. VII. d’Erodoto, che ha innalzato un elegante trofeo alla sua propria fama, ed a quella del suo paese. Sembra che ne sia stata fatta l’enumerazione con tollerabile accuratezza; ma era interessata la vanità, prima de’ Persiani e poi de’ Greci, ad amplificar l’armamento e la vittoria. Io dubiterei molto se gl’invasori abbiano mai sorpassato il numero degli uomini di qualunque paese, che abbiano attaccato.
  3. Vedi le Osservazioni di Wood sopra Omero p. 320. Io ho preso con piacere quest’osservazione da un Autore, che in generale non par che abbia corrisposto all’espettazione del