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quali, dopo un tedioso corso di anni, finalmente venivano abbandonati, quando eran quasi esaurite la pazienza e le sostanze di essi1.

III. Nel sistema politico introdotto da Augusto, i Governatori, almeno quelli delle Province Imperiali, erano investiti del pieno potere, che aveva il Sovrano medesimo. Da loro soli dipendevano i ministri sì di pace che di guerra, essi distribuivano i premj e le pene, e comparivano su’ lor tribunali con gli abiti della civile magistratura, dopo che tutti armati si eran trovati alla testa delle Romane legioni2. L’influenza del danaro, l’autorità della legge ed il comando della milizia concorrevano a rendere il lor potere supremo ed assoluto; o quando essi eran tentati di violare la loro fedeltà verso il Principe, la provincia fedele, che restava avvolta nella lor ribellione, appena sentiva nel suo stato politico alcun cangiamento. Dal tempo di Commodo fino al regno di Costantino, potrebbero contarsi cento Governatori, che con vario successo innalzarono la bandiera della ribellione; e quantunque troppo spesso venisser sacrificati degl’innocenti, si potevano

  1. Il curioso passo d’Ammiano (l. XXX. c. 4), con cui dipinge i costumi de’ legali suoi contemporanei, somministra uno strano mescuglio di buon senso, di falsa rettorica e di stravagante satira. Gotofredo (Prolegom. ad. Cod. Theodos. c. 1. p. 185) conferma ciò che dice l’Istorico con querele somiglianti e con autentici fatti. Nel quarto secolo potevan caricarsi molti cammelli co’ libri legali. Eunap. in vit. Edesii p. 72.
  2. Se ne veda un esempio assai splendido nella vita d’Agricola, specialmente ne’ cap. 20 e 21. Al Luogotenente della Gran-Brettagna s’affidava l’istesso potere, che Cicerone, Proconsole della Cilicia, aveva esercitato in nome del Senato e del Popolo.