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varie province trentacinque comandanti militari: tre nella Britannia, sei nella Gallia, uno nella Spagna, uno nell’Italia, cinque sull’alto Danubio, e quattro sul basso, otto nell’Asia, tre nell’Egitto, e quattro nell’Affrica. I titoli di Conti e di Duchi1, per mezzo de’ quali venivano essi propriamente distinti, hanno un significato così diverso negl’idiomi moderni, che l’uso di essi può recar qualche maraviglia. Ma converrebbe rammentarsi che il secondo di questi nomi non è che la corruzione d’una parola Latina, che distintamente applicavasi a qualunque capo di milizia. Tutti questi Generali dunque delle Province eran Duchi; ma non ve n’eran che dieci fra loro, i quali fossero decorati del grado di Conti o compagni; titolo d’onore, o piuttosto di favore, che s’era di fresco inventato nella Corte di Costantino. L’insegna, che distingueva l’uffizio dei Conti e dei Duchi, era un cingolo d’oro; ed oltre la paga si donava loro tanto da poter mantenere cento novanta servi e cento cinquant’otto cavalli. Era loro vietato rigorosamente d’ingerirsi in alcuna cosa, che appartenesse all’amministrazione della giustizia o delle pubbliche rendite; ma il comando altresì ch’esercitavan sopra le truppe del lor dipartimento era indipendente dall’autorità de’ magistrati. Verso l’istesso tempo, in cui Costantino stabiliva le leggi per l’ordine Ecclesiastico, egli instituì nel Romano Impero il geloso equilibrio fra la potestà civile e militare. L’emulazio-

  1. Quantunque si faccia spesso menzione de’ Conti e dei Duchi militari sì nella storia che ne’ codici, tuttavia per avere un’esatta cognizione del numero e delle stazioni di essi, convien ricorrere alla Notizia. Quanto all’instituzione, al grado, a’ privilegi de’ Conti in generale, vedi il Cod. Teodos. lib. VI. Tit. XII-XX col Comentario del Gotofredo.