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116 storia della decadenza

peratore parve impaziente di riparar l’ingiustizia fattagli, con emanare un assoluto comando, ch’egli fosse solennemente ammesso alla comunione nella Cattedrale di Costantinopoli. Nel medesimo giorno, ch’era stato stabilito pel trionfo d’Arrio, questi spirò; e le strane ed orride circostanze della sua morte potrebbero eccitare qualche sospetto, che i santi Ortodossi avessero contribuito più efficacemente che con le pure preghiere a liberar la Chiesa dal più formidabile de’ suoi nemici1. I principali tre Capi de’ Cattolici, Atanasio d’Alessandria, Eustazio d’Antiochia e Paolo di Costantinopoli sopra varie accuse furon deposti per decreto di numerosi Concilj; ed in seguito furon banditi in lontani paesi dal primo degl’Imperatori Cristiani, che negli ultimi momenti della sua vita ricevè i riti del battesimo dall’Arriano Vescovo di Nicomedia. Non può veramente salvarsi l’ecclesiastico governo di Costantino dalla taccia di leggerezza e di debolezza. Ma il credulo Monarca, inesperto degli stratagemmi nella maniera di guerreggiare teologico, potè restar ingannato dalle modeste e speciose proteste degli Eretici, de’ quali non aveva egli mai perfettamente capiti i sentimenti; e nel tempo che proteggeva Arrio, e perseguitava Atanasio, risguardava sempre il Con-

  1. Noi prendiamo la storia originale da Atanasio (T. I. p. 670) che dimostra qualche ripugnanza ad infamar la memoria del morto. Egli poteva esagerare in quest’occasione, ma il continuo commercio fra Costantinopoli ed Alessandria avrebbe resa pericolosa ogni invenzione. Quelli che insistono sulla narrazione letterale della morte d’Arrio (evacuò ad un tratto gl’intestini in un cesso) debbono assolutamente scegliere o il veleno o un miracolo.