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22 storia della decadenza

sceva ne’ suoi dominj il numero e lo zelo de’ suoi fedeli aderenti, poteva contar nell’aiuto d’una potente fazione anche in quelle Province, ch’erano sempre possedute o usurpate da’ suoi rivali. Era sparsa fra i sudditi Cristiani di Massenzio e di Licinio una malcontentezza segreta; e lo sdegno, che quest’ultimo non poteva nascondere, non serviva che a sempre più profondamente impegnarli negl’interessi del suo competitore. Quella regolar corrispondenza, che univa insieme i Vescovi delle più distanti Province, li poneva in istato di potersi liberamente comunicare i lor desiderj e disegni; e di trasmetter senza pericolo qualunque utile avviso o delle pie contribuzioni che promuover potessero il servizio di Costantino, il quale dichiarava pubblicamente di avere preso le armi per la liberazione della Chiesa1. L’entusiasmo, che ispirava le truppe e forse l’Imperatore medesimo, aveva aguzzate le spade loro nel tempo che soddisfaceva la loro coscienza. Marciavano essi alla guerra con la piena sicurezza, che il medesimo Dio, che aveva già aperto il passaggio agl’I-

    stinere a communione. Concil. Arelat. Can. 3. I migliori Critici applican queste parole alla pace della Chiesa.

  1. Eusebio sempre risguarda la seconda guerra civile contro Licinio, come una specie di religiosa Crociata. All’invito del Tiranno alcuni Uffiziali Cristiani avevano riprese le loro zone, o in altri termini eran tornati al servizio militare. Fu dipoi censurata la lor condotta dal Canone XII del Concilio Niceno, qualora vogliasi ammettere questa interpretazione particolare, invece di quel generale e libero senso, che gli danno gl’interpreti Greci Balsamone, Zonara, ed Alessio Aristeno. Vedi Beveridge Pandect. Eccles. Graec. Tom. I. p. 72. Tom. II p. 73. annotat.