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70 storia della decadenza

mano maestra del Primate Romano o Alessandrino. Il disegno di tale instituzione era lodevole, ma i frutti non furono sempre salutari. I predicatori raccomandavano la pratica de’ doveri sociali; ma esaltavano la perfezione della virtù Monastica, ch’è penosa per gli individui ed inutile pel genere umano. Le lor caritatevoli esortazioni dimostravano una segreta brama che fosse affidato al Clero il maneggio de’ beni de’ Fedeli per benefizio de’ poveri. Le più sublimi rappresentazioni degli attributi e delle leggi di Dio venivano contaminate da una vana mistura di metafisiche sottigliezze, di riti puerili e di supposti miracoli; e col più fervido zelo si diffondevano sul merito religioso di detestar gli avversari della Chiesa, e di ubbidirne i ministri. Quando l’eresia o lo scisma turbava la pubblica pace, i sacri oratori suonavan la tromba della discordia e forse della sedizione. Per mezzo de’ misteri si rendeva perplesso l’intelletto degli uditori; se ne infiammavano le passioni colle invettive; ed essi uscivano da’ tempj Cristiani d’Antiochia o d’Alessandria, preparati o a soffrire o a dare il martirio. Nelle veementi declamazioni de’ Vescovi Latini si vede chiaramente la corruzione del gusto e della lingua; ma le composizioni di Gregorio o di Grisostomo si son paragonate a’ modelli più splendidi dell’Attica o almeno dell’Asiatica eloquenza1.

[A. D. 314] VII. I rappresentanti della Repubblica Cristiana ogni anno adunavansi regolarmente nella primavera e

    rigore „allorchè il pulpito, il tamburo Ecclesiastico ec.„ Vedi Heilyn, Vit. dell’Arcivescovo Laud. p. 153.

  1. Que’ modesti Oratori confessavano, che, mancando essi del dono de’ miracoli, procuravano di acquistar le arti della eloquenza.