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140 storia della decadenza

da disperati, ma senza pro. Cinque ribellioni furono soffocate nel sangue de’ ribelli; due Abuna caddero morti in battaglia; intere legioni furono trucidate nel campo, o sepolte nelle loro caverne, e il merito, la dignità, il sesso non poterono sottrarre i nemici di Roma da una morte ignominiosa; ma finalmente il monarca vincitore si lasciò vincere dalla costanza della sua nazione, di sua madre, del figlio, degli amici più fedeli. Ascoltò Segued la voce della pietà, della ragione, e forse del timore, e l’editto che concedeva la libertà di coscienza svelò la tirannide a un’ora e la debolezza de’ Gesuiti. Basilide, morto che fu suo padre, cacciò il Patriarca latino, e ridonò al voto della nazione la Fede e la disciplina dell’Egitto. [A. D. 1632] Le chiese monofisite ripeterono trionfando, „che la greggia d’Etiopia era finalmente ritolta alle iene dell’Occidente„; e da quel giorno le porte di quel Regno romito furono per sempre chiuse alle arti, alle scienza, e al fanatismo dell’Europa1.

  1. I tre storici protestanti, Ludolfo (Hist. Aethiop. Francfort, 1681; Commentarius, 1691; Relatio nova, etc. 1693 in fol.), Geddes (Church History of Aetiopia, Londra, 1698, in 8°), e la Croze (Hist. du Christian. d’Ethiopie et d’Arménie, Aia, 1739, in 12), hanno ricavato le principali notizie da’ gesuiti, e specialmente dall’istoria generale di Tellez, pubblicata in portoghese a Coimbra, 1660. Può far maraviglia la lor franchezza, ma il peggiore de’ lor vizi, lo spirito di persecuzione, era per essi una virtù meritoria. Ludolfo ha tratto qualche vantaggio ma scarso assai dalla lingua etiopica, ch’egli intendeva, oppure dalle sue conversazioni con Gregorio, prete abissinio, uomo d’animo coraggioso, ch’egli chiamò da Roma, ove si trovava, alla Corte, di Saxe-Gotha. Vedi la Theologia Aetiopica di Gregorio, in Fabricio, lux Evangelii, p. 716-734.