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32 storia della decadenza

sava d’odiarlo. Un giorno, mentre passava quegli per la strada, un drappello di cinquecento monaci della Nitria dieder l’assalto al suo carro; alla vista di quelle bestie feroci del deserto, le sue guardie si diedero alla fuga; ebbe egli un bel protestare d’essere Cristiano e Cattolico; gli fu fatta risposta con una grandine di sassi, che gli copersero di sangue la faccia. Corsero in aiuto alcuni buoni cittadini; quegli sacrificò subito alla giustizia e alla propria vendetta il monaco che l’avea ferito, e Ammonio (così nomavasi il monaco) spirò sotto le verghe dei littori. Fece S. Cirillo levare il corpo d’Ammonio e trasportarlo solennemente in processione alla cattedrale: fu cangiato il suo nome in quello di Taumasio ossia Mirabile. Se ne ornò la tomba coi simboli del martirio, e il patriarca ascese il pergamo per celebrare la magnanimità d’un sicario e d’un ribelle. Onori di tal fatta dovettero di leggieri infiammare i Cristiani a combattere ed a morire sotto le bandiere del Santo; e S. Cirillo1 volle ben tosto, o ac-

  1. S. Cirillo non può dirsi esente de’ difetti come scrittore, e come Patriarca d’Alessandria; aveva uno spirito così sottile nelle controversie, ed era tanto facondo, che spesse volte non s’intende ciò ch’egli scrisse. Non può negarsi essere egli stato altiero, ed impetuoso specialmente nella sua controversia con Nestorio Patriarca eretico di Costantinopoli, e Capo dei Vescovi, preti, e secolari detti da lui Nestoriani, de’ quali un picciolo resto trovasi ancora in qualche provincia d’Europa, ed in qualche borgata della Persia, e dell’Armenia, malgrado le persecuzioni de’ Cattolici; ma S. Cirillo sosteneva la retta dottrina intorno a Gesù Cristo; perciò il suo procedere per giungere al suo fine, che il Concilio d’Efeso I condannasse