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84 storia della decadenza


Con tai sentimenti era almeno mestieri aver sempre ragione. Ne’ primi anni del suo regno segnalò il suo zelo, come discepolo e protettore della Fede ortodossa. Nel riconciliarsi dei Greci e dei Latini il tomo di San Leone divenne il Simbolo dell’Imperatore e dell’Impero; i Nestoriani e gli Eutichiani erano dalle due parti investiti dalla spada a due tagli della persecuzione, e i quattro Concilii di Nicea, di Costantinopoli, d’Efeso e di Calcedonia furono ratificati dal codice d’un legislatore cattolico1; ma nel mentre che Giustiniano non lasciava cosa intentata per mantener l’uniformità della Fede e del Culto, sua moglie Teodora, i cui vizi non si consideravano incompatibili colla divozione, aveva dato orecchia alle prediche monofisite; quindi sotto la protezione dell’Imperatrice ripreser coraggio, e si moltiplicarono i pubblici o secreti nemici della Chiesa. Un dissidio spirituale metteva a soqquadro la capitale, il palazzo, ed il talamo; ma tanto era dubbia la sincerità di Giustiniano e di Teodora, che assai persone accagionavano dell’apparente loro dissensione una clandestina lega malefica contro la religione e la felicità del popolo2.

[A. D. 532-698] La famosa disputa dei tre Capito-</ref>

    τωντες τυχοιεν οντες, „imperocchè non gli pareva che fosse un fare strage degli uomini, se gli uccisi non erano della sua fede„ (Anecdot. c. 13).

  1. Vedi la Cronaca di Vittore p. 328, e la testimonianza originale delle leggi di Giustiniano. Pei primi anni del regno di costui Baronio è molto di buon umore con esso, poichè accarezzò i Papi sino a tanto che li tenne soggetti alla sua volontà.
  2. Procopio Anecdot. c. 13. Evagrio l. IV, c. 10. Se l’I-