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28 storia della decadenza

la restituzione della Prefettura dell’Oriente a quel virtuoso ministro fu il primo passo, che indicò il pentimento di Valente, e soddisfece gli animi del popolo. Il regno di Procopio in apparenza era sostenuto da poderose armate e da ubbidienti Province; ma molti dei primi uffiziali, sì militari che civili, si erano indotti o per motivi di dovere, o d’interesse a sottrarsi da quella rea scena, o a spiare l’occasione di tradire o di abbandonare la causa dell’usurpatore. Lupicino con marcie affrettate s’avanzò a condurre le legioni della Siria in aiuto di Valente. Arinteo, che in forza, in beltà, ed in valore superava tutti gli Eroi di quel tempo, con una piccola truppa attaccò un corpo superiore di ribelli. Quando egli si vide a fronte di quei soldati, che avevano militato sotto le sue bandiere, ad alta voce comandò loro d’arrestare e consegnargli nelle mani il preteso lor condottiere; e tale fu l’ascendente del suo genio, che un ordine sì straordinario fu immediatamente obbedito1. Arbezione, rispettabile veterano di Costantino Magno, che era stato distinto con gli onori del Consolato, fu persuaso a lasciare il suo ritiro, ed a condurre un’altra volta l’esercito in campo. Nel calor dell’azione, trat-

  1. Et dedignatus hominem superare certamine despicabilem, auctoritatis et celsi fiducia corporis, ipsis hostibus jussit suum vincere rectorem: atque ita turmarum antesignanus umbratilis comprehensus suorum manibus. La robustezza e la beltà d’Arinteo, nuovo Ercole, vien celebrata da S. Basilio, il quale suppone che Dio lo creasse come un modello inimitabile della specie umana. I Pittori e gli Scultori non sapevano esprimere la sua figura; gli Storici nel riferire, che fanno, le imprese di lui, sembrano favolosi (Ammiano XXVI. e Vales. ib.).