Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano V.djvu/79

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dell'impero romano cap. xxv. 75

concepire una ragionevole speranza di sovvertire il debole e distratto governo della Britannia. Le nemiche tribù Settentrionali, che destavan l’orgoglio e il potere del Re del Mondo, sospesero i domestici loro odj; ed i Barbari della terra e del mare, gli Scoti cioè i Pitti ed i Sassoni, si diffuser con rapido ed irresistibil furore dalla muraglia d’Antonino fino ai lidi di Kent. Nella ricca e fertil provincia della Britannia erasi accumulata ogni produzione della natura e dell’arte, ogni oggetto di comodità o di lusso, che quelli erano incapaci di formar col lavoro, o di procurarsi per via del commercio1. Un filosofo può deplorare in vero l’eterna discordia del genere umano; ma dovrà confessare, che la brama della preda è un eccitamento più ragionevole che la vanità della conquista. Dal tempo di Costantino fino a quello dei Plantageneti, questo rapace spirito continuò a dominare i poveri e robusti Caledoni; ma quell’istesso popolo, la generosa umanità del quale pare che inspirasse i canti d’Ossian, fu disonorato da una selvaggia ignoranza delle virtù della pace e delle leggi della guerra. I loro meridionali vicini han provato e forse esagerato le crudeli depredazioni degli Scoti e de’ Pitti2; e gli Attacotti3, valorosa tribù della

  1. I Caledoni lodavano e desideravano l’oro, i destrieri, i lumi ec. dello straniero. Vedi la Dissert. del D. Blair sopra Ossian Vol. II. p. 343. e l’Introduzione di Macpherson p. 241-286.
  2. Lord Littleton ha riferito circostanziatamente (Istor. d’Enric. II. Vol. I. pag. 182.) e David Darymple ha brevemente rammentato (Annal. di Scozia Vol. I. p. 69) una barbara irruzione degli Scoti in un tempo (an. 1137) in cui la legge, la religione e la società dovevano avere addolcito gli antichi loro costumi.
  3. Attacotti bellicosa hominum natio: Ammiano XXVII. 8.