Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano V.djvu/91

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dell'impero romano cap. xxv. 87

la lor fantasia con empire quel voto intervallo di uomini o piuttosto di mostri1, di satiri con le corna e col piede forcuto2, di favolosi centauri3, e di umani pimmei, che facevano un’audace e dubbiosa guerra contro le grue4. Cartagine avrebbe tremato alla strana notizia che le terre di là dall’equatore eran piene d’innumerabili popoli, i quali non differivano dall’ordinaria figura della specie umana, che nel co-

  1. Intra, si credere libet, vix jam homines, et magis semiferi... Blemmyes, satyri ec. Pomponio Mela l. 4. p. 26. Edit. Voss. in 8. Plinio spiega filosoficamente (VI. 35) le irregolarità della natura, che con credulità egli aveva ammesse V. 8.
  2. Se il Satiro era l’Orang-outang, o la grande scimia umana di Buffon (Hist. nat. Tom. XIV. p. 43 ec.), potè realmente farsi veder vivo uno di quella specie in Alessandria nel regno di Costantino. Contuttociò resta sempre qualche difficoltà sopra la conversazione che ebbe S. Antonio con uno di quei pii Selvaggi nel deserto della Tebaide (Girol. vit. Paul. Erem. Tom. I. p. 238).
  3. S. Antonio incontrò anche uno di questi mostri; l’esistenza dei quali fu sostenuta seriamente dall’Imperatore Claudio. Il pubblico se ne rideva; ma il suo Prefetto dell’Egitto ebbe la cura di mandare l’artificiosa preparazione di un corpo imbalsamato d’un Hippocentauro che fu conservato quasi per un secolo nel palazzo Imperiale. Vedi Plin. (Hist. nat. VIII. 3) e le giudiziose osservazioni di Freret (Mem. de l’Acad. Tom. VII. p. 321).
  4. La favola de’ pimmei è antica quanto Omero (Iliad. III. 6). I pimmei dell’India e dell’Etiopia erano (trispithami) alti ventisette pollici. Nella primavera marciava la lor cavalleria (sopra capre e montoni) in militare ordinanza per distrugger le ova delle grue: aliter (dice Plin.) futuris gregibus non resisti. Le loro case erano formate di terra, di foglie e di gusci di conchiglie. Vedi Plin. VI. 35. VII 2., e Strabone l. II. p. 121.