Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VI.djvu/12

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6 storia della decadenza

Clero, dai Magistrati, da’ Soldati e dal Popolo. Arcadio, che in quel tempo aveva l’età di circa diciotto anni, era nato in Ispagna nell’umile abitazione di una privata famiglia. Ma ricevè un’educazione principesca nel Palazzo di Costantinopoli; e passò l’ignobil sua vita in quella pacifica e splendida sede della real dignità, dalla quale pareva che regnasse sulle Province della Tracia, dell’Asia Minore, della Siria e dell’Egitto, dal Basso Danubio sino ai confini della Persia e dell’Etiopia. Onorio, fratello minore di lui, assunse, all’età d’undici anni, solo di nome il governo dell’Italia, dell’Affrica, della Gallia, della Spagna e della Britannia; e le truppe, che guardavano le frontiere del suo regno, s’opponevano ai Caledonj da una parte, ed ai Mori dall’altra. La grande e marzial Prefettura dell’Illirico restò divisa fra’ due Principi: la difesa ed il possesso delle Province del Norico, della Pannonia e della Dalmazia sempre appartennero all’Impero Occidentale; ma le due vaste Diocesi della Dacia e della Macedonia, che Graziano aveva affidate al valor di Teodosio, furono per sempre unite all’Impero d’Oriente. I loro confini in Europa non eran molto diversi da quelli che ora separano i Germani dai Turchi, ed in quest’ultima e permanente divisione del Romano Impero furono ben bilanciati e compensati i rispettivi vantaggi del territorio, delle ricchezze, della popolazione e della forza militare. Parve che Io scettro ereditario dei figli di Teodosio fosse un dono della natura, e del padre loro; i Generali ed i Ministri erano assuefatti ad adorar la maestà dei reali fanciulli; e l’esercito ed il popolo non erano avvertiti dei loro diritti e del lor potere dal pericoloso esempio di una recente elezione. La scoperta, che appoco appoco si