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pace di soffrir le spese del trasporto per terra; e le Caravane traversavano tutta la larghezza dell’Asia, dall’Oceano Chinese fino alle coste marittime della Siria, in dugento quaranta tre giorni. La seta si consegnava immediatamente a’ Romani dai Mercanti di Persia1, che frequentavan le fiere d’Armenia e di Nisibi; ma questo commercio, che negl’intervalli delle tregue veniva oppresso dalla gelosia e dall’avarizia, era totalmente interrotto dalle lunghe guerre di quelle rivali Monarchie. Il gran Re poteva orgogliosamente annoverar la Sogdiana, ed anche la Serica fra le Province del suo Impero, ma il suo vero dominio era limitato dall’Osso, e l’utile suo commercio con i Sogdoiti di là dal fiume dipendea dall’arbitrio de’ loro Conquistatori, cioè degli Unni bianchi, e de’ Turchi, che successivamente regnarono su quell’industriosa Nazione. Pure il più barbaro dominio non estirpò i semi dell’agricoltura e del commercio in un Paese, che si celebra come uno de’ quattro giardini dell’Asia; le Città di Samarcanda e di Bochara son situate vantaggiosamente per il cambiamento delle varie lor produzioni; ed i loro mercanti compravano da’ Chinesi2 la seta greggia o lavorata, che poi trasporta-

  1. Procopio Persic. Lib. I c. 20. Lib. II c. 25 Gothic. l. IV c. 17. Menandro in Excerpt. Legat. p. 107. Isidoro de Charax (in Stathmis Parthicis p. 7, 8 ap. Hudson Geogr. minor. Tom. II) ha notato le strade, ed Ammiano Marcellino (Lib. XXIII c. 6 p. 400) ha enumerato le Province dell’Impero Panico e Persiano.
  2. La cieca ammirazione de’ Gesuiti confonde i differenti periodi della Storia Chinese. Questi vengono con maggiore critica distinti dal Guignes (Hist. des Huns Tom. I p. I nelle Tavole, Part. 2 nella Geografia; Mem. de l’Academ. des Inscript. Tom. XXXII, XXXVI, XLII, XLIII) che scuo-