Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VII.djvu/377

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dell'impero romano cap. xli. 371

getto di contenere trentacinquemila fra soldati e marinari, cinquemila cavalli, le armi, le macchine e provvisioni militari, ed una sufficiente quantità d’acqua, e di cibi per un viaggio forse di tre mesi. Le alte galere, che anticamente battevano il Mediterraneo con tante centinaia di remi, erano già da gran tempo sparite; e la flotta di Giustiniano fu scortata solo da novantadue piccoli brigantini, coperti da’ dardi nemici, e montati da duemila bravi e robusti giovani di Costantinopoli. Vi si trovano nominati ventidue Generali, la maggior parte de’ quali dipoi si distinse nelle guerre d’Affrica e d’Italia; ma il comando supremo, sì per terra che per mare, fu affidato al solo Belisario, con un’illimitata facoltà d’agire secondo il suo giudizio, come se fosse presente l’Imperatore medesimo. La separazione, che si è fatta della professione nautica dalla militare, è l’effetto nel tempo stesso e la causa dei moderni avanzamenti nella scienza della navigazione, e della guerra marittima.

[A. 535] Nel settimo anno del Regno di Giustiniano, e verso il tempo del solstizio estivo, fu disposta in marzial pompa tutta la flotta di seicento navi avanti a’ giardini del Palazzo. Il Patriarca la benedì, l’Imperatore manifestò gli ultimi suoi ordini, la trombetta del Generale diede il segno della partenza, ed ognuno, secondo i propri timori o desiderj esplorò con ansiosa curiosità gli augurj della disgrazia, e del buon suc-

    nem ap. Reiske Orat. Graec. Tom. IV p. II p. 34). Riducendo il numero delle navi da 500 a 50, e traducendo μεδιμνοι per mine, o libbre, il Cousin ha generosamente accordato 500 tonnellate a tutta la flotta Imperiale! doveva mai neppur cadergli ciò nella mente?