Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano VII.djvu/415

Da Wikisource.

dell'impero romano cap. xli. 409

fresco separato, come un dono nuziale, dall’Isola di Sicilia. Presto però furon disingannati dall’altiero comando di Belisario, ch’eccitò il tardo loro ed inutile pentimento: „La Città ed il Promontorio di Lilibeo (disse il Generale Romano) apparteneva a’ Vandali, ed io gli pretendo per diritto di conquista. La vostra sommissione può meritare il favor dell’Imperatore; ma l’ostinazione provocherà il suo sdegno ed accenderà una guerra, che non può terminare che coll’ultima vostra rovina. Se voi ci costringerete a prender le armi, noi combatteremo non già per riprendere una sola Città, ma per ispogliarvi di tutte le Province che voi avete ingiustamente sottratte al legittimo loro Sovrano„. Una Nazione di dugentomila soldati avrebbe potuto ridersi della vana minaccia di Giustiniano, e del suo Luogotenente; ma dominava in Italia lo spirito di discordia e di malcontento, ed i Goti soffrivano, con ripugnanza, la indegnità d’un Regno donnesco1.

La nascita di Amalasunta, Reggente e Regina d’Italia2 riunì le due più illustri Famiglie dei Barbari. Sua madre, sorella di Clodoveo, discendeva da’ capelluti Re della stirpe Merovingica3; la Real succes-

  1. Si paragonino fra loro i differenti passi di Procopio (Vandal L. II c. 5 e Gothic. l. 1 c. 3).
  2. Intorno al regno e carattere d’Amalasunta vedi Procopio (Gothic. l. I c. 2, 3, 4: ed Anecdot. c. 16 con le note dell’Alemanno): Cassiodoro (Var. VIII, IX, X et XI, 1): e Giornandes (de Reb. Getic. c. 56 et de successione Regnor presso il Muratori Tom. I p. 241).
  3. Il matrimonio di Teodorico con Audefleda, sorella di Clodoveo, si può collocare nell’anno 495 subito dopo la conquista d’Italia (Buat Hist. des Peuples Tom. IX p. 213).