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472 storia della decadenza

il suo grado, la libertà, e la salute per la persecuzione dell’Imperatrice: ma la disgrazia di Belisario fu alleggerita dalla dignità del proprio di lui carattere, e dall’influenza della sua moglie, che desiderava per avventura d’umiliare, ma non poteva bramar di rovinare il compagno delle sue fortune. La stessa sua remozione si colorì dalla protesta, che il cadente stato d’Italia non potrebbe sostenersi, che dalla presenza del Conquistatore di quella. Ma appena fu egli tornato solo e senza difesa, fu mandata una ostil commissione in Oriente di prender possesso dei suoi tesori, e di processarne le azioni; le guardie ed i veterani, che seguitavano la privata di lui bandiera, si distribuiron fra i Capitani dell’esercito; e fino gli eunuchi presunsero di partecipare nella divisione dei suoi marziali domestici. Quando egli passò con un piccolo e sordido seguito per le strade di Costantinopoli, la sua negletta comparsa eccitò la sorpresa e la compassione del Popolo. Giustiniano e Teodora lo riceverono con fredda ingratitudine; la servile turba con insolenza e disprezzo; e la sera si ritirò con passi tremanti al suo abbandonato palazzo. Una finta o reale indisposizione avea confinato Antonina nel suo appartamento: ed essa passeggiava sdegnosamente tacendo nel vicino portico, mentre Belisario si gettò sul letto, ed in un’agonia di cordoglio e di terrore aspettava la morte, che aveva tante volte sfidata sotto le mura di Roma. Lungo tempo dopo il tramontar del sole, fu annunziato al medesimo un messaggio mandato dall’Imperatrice; ed egli aprì con ansiosa curiosità la lettera, che conteneva la sentenza del suo destino: „Voi non potete ignorare (diceva) quanto avete meritato il mio dispiacere. Io però non sono insensibile a’ ser-