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102 storia della decadenza

Governatore: i loro confratelli, tra i quali l’Istorico nomina Olibrio, Oreste e Massimo, cercarono nella chiesa di San Pietro un asilo: ma l’asserzione che non più di cinquecento persone rimasero nella capitale, inspira qualche dubbio intorno alla fedeltà della sua narrazione o del suo testo. Subito che la luce del sole ebbe manifestato intera la vittoria dei Goti, il loro Monarca divotamente visitò la tomba del Principe degli Apostoli; ma nel mentre ch’egli pregava all’altare, venticinque soldati e sessanta cittadini venivano passati a fil di spada nel vestibolo del Tempio. L’Arcidiacono Pelagio1 si fece innanzi a lui, e tenendo in mano il Vangelo esclamò: „oh Signore abbi pietà del tuo servo„. – „Pelagio„ disse Totila con insultante sorriso, „il tuo orgoglio ora discende fino alle suppliche„. – „Io sono un supplichevole„ replicò il prudente Arcidiacono; „Iddio ora ci ha fatti vostri sudditi, e come vostri sudditi noi abbiamo diritto alla vostra clemenza„. L’umile sua preghiera salvò le vite dei Romani; e la castità delle vergini e delle matrone rimase intatta dalle passioni dei bramosi soldati. Ma furono essi ricompensati colla libertà del saccheggio, poscia che le più preziose spoglie erano state messe in serbo pel tesoro reale. Le case dei Senatori andavano copiosamente fornite di oro e d’argento; e l’avarizia di Bessa non s’era travagliata con

  1. Durante il lungo esilio di Vigilio, e dopo la sua morte, la chiesa romana fu governata dall’arcidiacono, indi Papa (A. C. 555) Pelagio, il quale fu creduto non innocente dei mali sofferti dal suo predecessore. Vedi le vite originali dei Papi sotto il nome di Anastasio (Muratori, Script. rer. italicarum, tom. III P. 1 p. 130, 131. il quale narra varj curiosi accidenti degli assedj di Roma e delle guerre d’Italia).