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88 storia della decadenza

vincia dell’Affrica ad un terzo dell’estensione dell’Italia; tuttavia gl’Imperatori Romani continuarono a regnare per più di un secolo sopra Cartagine e la fertile costa del Mediterraneo. Ma le vittorie e le perdite di Giustiniano tornavano egualmente di danno all’uman genere; e tale era la desolazione dell’Affrica, che in molte parti uno straniero poteva per giorni interi andare errando intorno, senza incontrare il volto di un amico o di un nemico. La nazione dei Vandali era scomparsa: essi una volta ammontavano a cento e sessantamila guerrieri, senza contare le donne, i fanciulli e gli schiavi. Infinitamente era sorpassato il lor numero dal numero delle famiglie Moresche, spente in una guerra implacabile, e la stessa distruzione ricadeva sopra i Romani ed i loro alleati, che perivano per l’effetto del clima, per le scambievoli loro contese, e pel furibondo odio dei Barbari. Quando Procopio prese terra la prima volta, egli ammirò come le Città e le campagne erano piene di Popolo, che fervidamente si esercitava nei lavori del commercio e dell’agricoltura. In meno di venti anni questa scena di vita e di moto trasformossi in una solitudine silenziosa; i Cittadini facoltosi fuggirono in Sicilia ed a Costantinopoli; e lo Storico segreto con fiducia asserisce che cinque milioni di Affricani eran periti per colpa delle guerre e del governo dell’Imperator Giustiniano1.

[A. D. 540] La gelosia della Corte di Bisanzio non aveva permesso a Belisario di condurre a fine la conquista dell’Italia: e la improvvisa partenza di lui raccese il co-

  1. Procopio, Aneddoti, c. 18. La serie della storia affricana attesta questa malinconica verità.