Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano X.djvu/268

Da Wikisource.
262 storia della decadenza

preda abbia dato ad ogni fante mille pezze d’oro, e ad ogni cavaliere tremila, lo Stato in questo affare ebbe doppia lesione di interesse per fraudolose disposizioni. Ognuno aspettava di vedere che l’autore della morte di Gregorio si presentasse ad esigere il guiderdone più prezioso per quella vittoria: nessuno compariva, e si credette che fosse stato ucciso nella mischia; ma le lagrime e le dogliose grida della figlia del Prefetto, quando ebbe scorto Zobeir, rivelarono la prodezza e la modestia di quel bravo soldato. Fu offerta la sventurata prigioniera all’uccisor di suo padre, che appena degnò riceverla nel numero delle sue schiave, freddamente dichiarando aver consacrata la sua spada al servigio della religione, e che militava per ottenere un premio ben superiore alle bellezze d’una mortale, e alla ricchezza d’una vita passeggera. Gli fu assegnata per altro una ricompensa, adeguata al suo carattere, con dargli l’onorevole commissione di recare al califfo Othmano la novella del trionfo dei Musulmani. Si raunarono i compagni di Maometto, i Capi ed il popolo nella moschea di Medina ad ascoltare la narrazione di Zobeir; e non avendo dimenticato l’oratore cosa alcuna, tranne il merito dei propri consigli e delle proprie imprese, accoppiarono gli Arabi il nome di Abdallah ai nomi eroici di Caled ed Amrou1.

    assediarono il palazzo di Othmano, fu questa una delle principali incolpazioni allegate.

  1. Επεστρατευσαν Σαρακηνοι την Αφρικην, και συμβαλοντες τω τυραννω Γρηγοριω τουτον τρεπουσι και τους συν αυτω κτεινουσι και στοικησαντες φορους μετα των Αφρων υπεστρεφαν. Guerreggiarono i Saraceni in Affrica, e venuti a conflitto col tiranno Gregorio lo batterono, e con lui uccisero i suoi compagni, e dopo avere segnato il tributo sugli Affricani si