Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano X.djvu/326

Da Wikisource.
320 storia della decadenza

pagni di Maometto, era nel numero degli Ansar, o ausiliarii di Medina, che accolsero il Profeta quando fuggì dalla Mecca. Da giovanetto erasi trovato alle battaglie di Beder e di Ohud; giunto all’età matura era stato l’amico e il collega d’Alì, e aveva logorato il resto delle sue forze lungi dalla patria in una guerra contra i nemici del Corano. Sempre fu rispettata la sua memoria: ma fu negletto, ed anzi ignorato, il luogo della sua sepoltura per otto secoli sino a tanto che Maometto II prese Costantinopoli. Una di quelle visioni che sono le arti consuete in tutte le religioni del Mondo rivelò ai Musulmani, che Ayub era sepolto al piè delle mura in fondo al porto, e quindi fu eretta colà una Moschea che poi fu con ragione prescelta per luogo della inaugurazione semplice e marziale dei soldani Turchi1.

[A. D. 677] L’esito di quell’assedio risuscitò nell’oriente e nell’occidente la gloria dell’armi romane, ed oscurò per un poco quella de’ Saracini. A Damasco, in un consiglio generale degli Emiri o Coreishiti, fu accolto onestamente l’inviato dell’imperatore; e allora i due imperi segnarono una pace o tregua di trent’anni, nella qual occasione il comandante de’ credenti umiliò la sua dignità sino a promettere un annuo tributo di cinquanta cavalli di buona razza, di cinquanta schiavi e di tremila pezze d’oro2. Era

  1. Demetrio Cantemiro, Hist. de l’empire ottom., p. 105, 106; Ricaut, Etat de l’empire ottom., p. 10, 11; Voyages de Thevenot, part. I, p. 189. I cristiani supponendo che dai Musulmani si confonda frequentemente il martire Abu-Ayub col patriarca Giob, invece di provare l’ignoranza de’ Turchi danno a divedere la propria.
  2. Teofane, quantunque Greco, è degno di fede per questi