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acquistati i privilegi delle colonie independenti1. Dopo tre secoli di prosperità, Amalfi venne soggiogata dai Normanni, e devastata per l’opera che la gelosa repubblica di Pisa diede a tal uopo. Ella non contiene più oggidì che un migliaio di pescatori, i quali, avvolti nella miseria, possono unicamente inorgoglirsi degli avanzi di un arsenale, di una Cattedrale e dei palagi degli antichi loro trafficanti2.

Ruggero, duodecimo ed ultimo tra i figli di Tancredi, rimase più lungo tempo in Normandia, trattenutovi prima dalla sua giovine età, poi da riguardo alla decrepitezza del padre. [A. D. 1060-1090] Chiamato indi in Italia affrettossi ad approdar nella Puglia, ove meritò la stima, e ben tosto, in appresso, la gelosia di Guiscardo eccitò. Eguali per valore e per ambizione, Ruggero avea sovr’esso il vantaggio di giovinezza, avvenenza, e leggiadri modi, che l’affetto de’ soldati e

  1. Esattissima ed assai poetica è la descrizione di Amalfi fatta da Guglielmo Pugliese (l. III, p. 267) co’ seguenti versi, il terzo de’ quali sembra alla bussola riferirsi:

    Nulla magis locuples argento, vestibus, auro,
    Partibus innumeris: hac pluribus urbe moratur
    Nauta maris coelique vias aperire peritus.
    Huc et Alexandri diversa feruntur ab urbe
    Regis, et Antiochi. Gens haec freta plurima transit.
    His Arabes, Indi, Siculi nascuntur et Afri.
    Haec gens est totum prope nobilitata per orbem,
    Et mercando ferens, et amans marcata referre.

  2. Il nostro Autore appoggia forse questo calcolo ai riferti de’ viaggiatori eruditi che nel principio del secolo decimottavo visitarono Amalfi (Brenckm., De rep. Amalph. Diss. 1, c. 23); l’Autore però della Hist. des Rep. Ital., nel vol. I, p. 304, ne porta la popolazione a sei o ottomila abitanti. (N. dell’Ed.).