Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XI.djvu/87

Da Wikisource.

dell'impero romano cap. lv 81

to1. Gli Annali moscoviti e la storia generale del Nort provano con molte dilucidazioni questa origine scandinava del popolo, o almeno de’ Principi, della Russia2. I Normanni, per sì lungo tempo sepolti in una impenetrabile oscurità, furono d’improvviso infiammati dallo spirito delle avventure così marittime, come terrestri. Le vaste regioni, e, a quanto è stato detto, popolosissime, della Danimarca, della Svezia, e della Norvegia, abbondavano di Capi independenti, e di forsennati venturieri, che incresciosi degli ozj della pace, fra le angosce della morte sol sorrideano. I giovani Scandinavi altra professione non avendo che il corseggiare, in questa unicamente po-

  1. V. tutto il passo (dignum, dice il Bayer, ut aureis in tabulis figatur) negli Annales Bertiniani Francorum (in Script. ital. Muratori, t. II, part. I, p. 525) A. D. 839, 22 anni prima dell’era di Ruric. Luitprando che viveva nel duodecimo secolo parla (Hist. l. V, cap. 6) de’ Russi e dei Normanni, come di que’ medesimi Aquilonares homines, fattisi soprattutto discernere per la vivacità del lor colorito.
  2. Io non conosco questi Annali che dalla storia della Russia del signor Levesque. Nestore il primo e il migliore fra i compilatori degli Annali russi era monaco a Kiovia, e morì nel principio del duodicesimo secolo. Ma la Cronaca da esso composta è rimasta poco meno che sconosciuta sino al 1767, nel qual tempo è stata pubblicata in 4.° a Pietroburgo. (Levesque, Hist. de Russie, t. I, p. 16; Coxe’s Travels, vol. II, pag. 184)(*)

    (*) Abbiamo ora una traduzione degli Annali di Nestore eseguita dall’erudito Schloetzer che vi ha aggiunte note, preziose massimamente per coloro che di conoscere le antichità russa hanno vaghezza. (Nota dell’Editore)

    .