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102 storia della decadenza

o intrecciata1. Le prime file vedeansi composte della ciurma di quell’esercito, di un branco di volontarj che si batteano senz’ordine nè disciplina, di vecchi o di fanciulli, di contadini e di vagabondi, e finalmente di tutti coloro che aveano raggiunto l’esercito colla cieca speranza del bottino e del martirio. Un impulso generale avendoli spinti a’ piedi della muraglia, i più arditi a salire sul baloardo vennero precipitati entro la fossa, e tanta era di costoro la calca che ogni dardo, ogni palla de’ Cristiani ne atterrava qualcuno. Ma non andò guari che una sì penosa difesa stremò le forze e le munizioni degli assediati: i cadaveri di Ottomani che già empievano la fossa, divennero un ponte ai lor colleghi, e la morte delle prime turbe mandate al macello fu più utile al trionfo del Sultano che nol fosse mai stata la loro vita. I soldati della Natolia e della Romania condotti dai loro Pascià e Sangiacchi, fecero impeto gli uni dopo gli altri: si combatteva da due ore con vario ed incerto successo, ed i Greci aveano tuttavia qualche vantaggio, e ne guadagnavano ancora; ma uditasi la voce del greco Imperatore che eccitava i suoi soldati a compiere con un ultimo sforzo la liberazione del loro paese, si fecero innanzi i vigorosi ed invincibili giannizzeri che non avevano ancor combattuto. Stava spettatore e giudice del lor coraggio il Sultano a cavallo, con in mano una clava; e circondato da diecimila uomini della sua truppa

  1. Oltre alle diecimila guardie, ai marinai e ai soldati di mare, il Duca annovera dugencinquantamila Turchi, o a cavallo o fantaccini, che a questo assalto generale parteciparono.