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278 del rinnovamento civile d'italia


Io lo vidi in Roma prima che fosse ministro e lo trovai concorde alla politica che io professava. Né certo potea porgere piú solenne assenso all’atto di unione e al regno dell’alta Italia, che inviando il suo primogenito a combattere sotto l’insegna di Carlo Alberto. Ed egli mi mostrava le lettere che ne riceveva dal campo con tenerezza di affetto non meno patrio che paterno. Ma quanto era bramoso di quegli ordini che conferivano al bene di tutti, tanto ripugnava alle grette ambizioni di municipio; e sagacissimo com’era, ben vide che non si aspirava colla mediazione a costituire un presidio forte nell’Italia boreale, ma a beccarsi qualche iugero di terra sulla destra del Po, e che la cupidezza era rifiorita da viltá singolare e da codardia. «Il governo piemontese è savio: ei pensa alla pace, desidera la pace, negozia la pace; e a chi potesse dubitare della sinceritá di questo suo desiderio additerebbe in prova Venezia non difesa dai piemontesi»1. E se, come uomo oculato, il Rossi non si affidava che dai complici della mediazione fosse per uscir nulla di buono e di onorevole, né come ministro di Pio nono poteva esprimere il desiderio di cacciare l’Austriaco; tuttavia l’idea della indipendenza italica trapela da tutto il suo ragionamento, e si vede che egli indirizzava il congresso e la lega all’alto fine di preparare per ogni occorrenza e stringere in un sol fascio tutte le forze patrie. «Pur pure, ove si pensi all’Italia piú che ad altro, piú sano e sincero e patriotico consiglio sarebbe stringere prima saldamente la lega e lasciare intanto agli Stati collegandi agio di riformare solidamente gli eserciti2. Il progetto pontificio è piano e semplicissimo. Si può riassumere in brevi parole: — Vi è lega politica fra le monarchie costituzionali e indipendenti italiane che aderiscono al patto: i plenipotenziari di cadauno Stato indipendente si adunano sollecitamente a Roma in congresso preliminare per deliberare sui comuni interessi e porre i patti organici della lega. — Cosa fatta capo ha. Per questa via retta e piana si può aggiungere lo

  1. Farini, op. cit., t. ii, p. 382.
  2. Ibid., p. 381.