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162 del rinnovamento civile d’italia


secondario, il vantaggiare se stessi lo scopo unico o supremo. È antica sentenza confermata dalla esperienza e dalla storia: che non si dá vero utile senza l’onesto. Le vie bieche e torte possono procurare un buon successo momentaneo, onori, fortuna, potenza; ma in ogni caso recano infamia e spesso final rovina. A che giovano i guadagni e i favori e le splendidezze accompagnate dal rimorso e prive della stima pubblica? che si dice fin da oggi di coloro che ne gioiscono? qual giudizio ne fará la storia? se pur essa ricorderá i loro nomi. Ciò che incontra ai privati accade ugualmente ai popoli, pel cui trionfo non basta che la causa sia giusta, se non è pura e lodevole l’intenzione. Non si dá rivoluzione che riesca, per quanto sia legittima e santa, se non dico tutti ma i piú de’ suoi artefici non sono degni di migliorare la sorte propria. La repubblica di America, che ebbe per fondatori uomini di virtú intemerata, dura e prospera mirabilmente da un mezzo secolo; laddove l’antica di Francia, che si macchiò col sangue e poscia colle corruttele, fu castigata da tre lustri di guerre micidiali e sei di governo regio. Il che non avviene per ragione arbitraria ma per legge immutabile di natura:


                               Culpam poena premit comes1.                                    


Perciò, non che dolerci del cielo che ci ha flagellati, dobbiam benedire e ammirare la sua giustizia. I pochi buoni portarono la pena dei molti colpevoli, secondo la condizione fatale delle cose umane; e le ineffabili calamitá d’Italia non che essere un’accusa sono una chiara discolpa della providenza.

Tre furono le sètte che cospirarono principalmente all’esito luttuoso: puritani, retrogradi, municipali. I primi giá pagano il fio dei loro errori, esuli e profughi per tutta Europa. I secondi tripudiano; ma, o Dio, che tripudio! Ciechi che chiudono gli



  1. Hor., Od., iv, 5.
                                        Raro antecedentem scelestum
    deseruit pede poena claudo
         

    (ibid., iii, 2).