Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/280

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la Francia e desidero quanto altri che gli ordini repubblicani vi mettano salda radice, perché la loro conservazione è necessaria alla libertá di Europa. Ma perciò appunto io bramo che non si pongano in compromesso, non si disonorino né si avviliscano, come avverrebbe senza fallo se si ripetessero i tristi fatti del secolo passato. I quali a che riuscirono, se non a sterminare ogni ordine libero nei due paesi? La Francia, volendo imporre la repubblica all’ Italia, la spense in casa propria; e quindici anni di dispotismo militare, trentanni di giogo borbonico vendicarono il violato Piemonte, la tradita Venezia e furono il degno suggello dei capitoli di Campoformio. Recentemente le stesse massime fecero gli stessi effetti ; e il generale, che in un lembo d’ Italia favoriva la repubblica contro i popoli che volevano un regno civile, si apprestava a restituire un regno assoluto e spiacevole nel centro dove i popoli gridavano la repubblica, e la spedizione da lui ordita venne effettuata dal successore. E con che prò? con quello di ainmannire il trionfo ai retrivi e ai gesuiti nella sua patria, ai tiranni ed ai barbari nella penisola. Tal è la sorte delle repubbliche fondate in Italia sotto il patrocinio straniero, il quale ci toglie ai principi nazionali per venderci o regalarci ai tedeschi. Né con ciò io intendo di offendere la Francia, anzi di onorarla, perché solo fa torto alle nazioni chi non le distingue dai loro governi. E non reco menomamente in dubbio la lealtá e il generoso animo dei valentuomini testé allegati; ma essi certo non possono rendersi mallevadori di tutti coloro che un giorno comanderanno. Chi vuol fare diritta stima dei futuri probabili non dee misurarli dall’onestá dei rettori ma dall’interesse. Né dall’interesse vero, fondato, durevole, che è tutt’uno col giusto; ma dall’apparente, il quale colla sua vistositá menzognera suol sedurre talvolta i popoli inesperti e quasi sempre coloro che reggono.

Nessun governo può fondar nuovi ordini contro l’essere intrinseco delle cose, il quale non comporta che l’avveniticcio faccia le veci e abbia i privilegi del naturale. Nessun governo può violare impunemente l’equo ed il giusto, comportandosi cogli Stati civili e legittimi come fossero violenti ed usurpatori.