Pagina:Gioberti - Del rinnovamento civile d'Italia, vol. 3, 1912 - BEIC 1833665.djvu/76

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rispetti sono pregne di vena auguratrice (0, hanno il senso distinto dell’ avvenire, e come i profeti d’Israele (che erano vati e sapienti aiutati da superiori influssi) lo traducono in oracoli. La filosofia e le lettere educano le genti e suggellano la nazionalitá loro, che ha bisogno di tal nutrimento; tanto che ogni rivoluzione politica suol essere preceduta da una trasformazione intellettiva, che ne è la sorgente, il fomite e la guida. In tal guisa i popoli piú culti e gentili di Europa divennero nazioni libere: anzi la virtú di cotal leva è cosi gagliarda che fece risorger la Grecia e mantiene Israele in vita dopo un esilio cosmopolitico di molti secoli. Il nostro Risorgimento mosse da una filosofia non iscompagnata da poesia; e cadde come tosto venne alle mani di uomini mediocri, privi di ogni estro ideale e’ di ogni polso speculativo.

Coloro i quali vorrebbero dividere la politica dalla filosofia tentano un’opera impossibile, ché tanto sarebbe il voler sequestrare l’azione dal pensiero, lé scienze subalterne dalla primaria, e sovvertire una legge immutabile negli ordini enciclopedici e in quelli di natura. Cotali conati, assurdi e vani in teoria, non riescono in pratica ad altro che ad introdurre una scienza falsa e pregiudiziale in vece della sana e profittevole. Al che collimano del pari senza avvedersene coloro che ripongono tutta la filosofia nei tritumi analitici e nei lucidamenti psicologici, essendo giocoforza che ne nasca l’uno o l’altro di questi due effetti. O si adoperano cotali rami della scienza come ne fossero il tronco, e si vuole coll’aiuto di essi legittimare e fecondare lo scibile; e in tal caso si riesce al sensismo scettico dell’etá scorsa o al panteismo dogmatico della nostra, giacché la psicologia e l’analisi usate come scienza e metodo principale non possono menare altri frutti. Ovvero il senno naturale rimedia a questi inconvenienti e tronca il corso della logica, quando comincia a essere pericoloso; e in tal presupposto la filosofia

(i) «Sapeva messer Stefano [l’orcari] i poeti esser molte volte di spirito divino e profetico ripieni» (Machiavelli, Stor., 6).