Pagina:Giosuè Borsi - Lettere dal fronte, 1918.djvu/75

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mi ha visto pieno di forza, di serenità e di salute. Con questa lettera poi, che scrivo in fretta al lume della mia lanternina, sotto la nostra nuova bellissima capannuccia, stasera tardi, mentre Giorgio sta scrivendo per conto suo alla sua mamma, ti racconterò in quattro e quattr’otto varie cosette che la censura non lascerebbe passare tanto facilmente.

Adesso siamo alle falde del monte Calì, presso il Comando del reggimento, come truppe di rincalzo a quelle della prima linea, ma fino alla sera del 21 siamo sempre stati col II° Battaglione in un paese che si chiama Nekovo alto, proprio in primissima linea, sulla valle dell’Isonzo, a poca distanza dalle trincee austriache. Le due gran guardie del nostro battaglione erano in due luoghi più vicini al fiume, Nekovo basso, (bombardato senza risultato quattro giorni fa) e San Vito, una chiesetta isolata presso alla quale siamo stati accampati sei giorni, facendo di notte la vita di trincea, ispezionando le vedette e le pattuglie, e costruendo i reticolati. Gli Austriaci son là, dall'altra parte, annidati nelle loro trincee; ogni tanto sparano a caso nel buio, e fanno