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Lero, abitate come le altre da’ Greci.

Passammo Domenica 15. a buon’ora per Lipso, Isola disabitata; e poi per San Gio: di Parno (che per lo passato fu posseduta dalla Religione di Malta) Naccaria, Liforni, e Samos; ne i tempi antichi consecrata a Giunone, che quivi ebbe un Tempio; e famosa anche per essere stata patria di Pitagora, del fortunato Policrate, e di una delle Sibille: per tacer di molte altre Isole a destra, e a sinistra, di cui può dirsi seminato l’Arcipelago. Divenuto il vento contrario, ci obbligò di ritornare in dietro, e ricovrarci nello scoglio d’Artivò, dove sono molti porti, con fondo per navi ben grosse; con tutto ciò è disabitato, e solo vi portano i pastori a pascolarvi i loro armenti, con continuo timore di corsali. Poco prima del nostro arrivo se n’erano partiti tre vascelli, dopo la presa d’una saica; lasciando su la riva quantità di legna, delle quali fece provvisione la nostra tartana.

Lunedì 16. durando ancora l’istesso mal tempo, andarono i marinari raccogliendo frutta di mare da’ vicini scogli; ed avendo dato un riccio marino all’Agà di Seyde, quella bestia lo pose al fuoco ad arrostire, come se fusse pesce; e vera-


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