Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/239

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Del Gemelli. 207

perdonato, ritornò in Seyde ne’ principj di Maggio 1693. ed entrato nel Serraglio, dimandò di farsi Maomettano. Fu ricevuto, e circonciso: però passarono appena due mesi, che avvedutosi del passato errore, ricorse ad un P. Cappuccino Francese Superiore dell’istessa Città; dimandando umilmente l’assoluzione, e dicendo con molte lagrime, che abiurava, e detestava per sempre il Maomettismo. Rispose quegli, che bisognava fuggire in Cristianità, e che non poteva assolverlo; perché il pericolo era certo di ricadere nell’istessa dannazione, continuando a vivere fra’ Maomettani. Replicò Fra Giacomo, che egli pubblicamente confessava il suo fallo, e che volentieri morirebbe martire per la la Fede, e Religione. Perseverando sempre in questo santo proposito, e ritornato il giorno di Mercordì dal Padre Superiore suddetto, ebbe l’assoluzione, e ricevè la Comunione Sacramentale. Il giorno seguente cominciò quel buon Religioso ad esortarlo, a fuggirsene sopra qualche vascello Francese; perché non poteva esser sicuro di avere a superare la nostra umana debolezza, ed avere da Dio la grazia dei martirio. No, rispose


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