Pagina:Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. I.djvu/324

Da Wikisource.
290 Giro del Mondo

ne; di modo che io era agghiacciato a cavallo, nè avea più moto nelle mani, e piedi. Passammo dopo 20. miglia per lo grosso Casale di Bala, sopra un buon ponte di pietra; ed a fine di altre 15. miglia albergammo in una grande Terra detta Bergasi, dove il fiume il passa per un’altro famoso ponte di molti archi di pietra lavorata. La notte alcuni Giannizzeri ebbero lunghi ragionamenti sopra la guerra d’Ungheria, dicendo: che i Tedeschi spargevano molto sangue di Musulmani; e che la loro soldatesca era avvilita a viltà di tanti corpi morti. Quivi mi ricordo aver apparato, che siccome il luogo dove si dorme da’ passaggieri, vien detto da’ Francesi Giste, così da’ Turchi s’appella Cunac.

Per la neve, che avemmo dal Cielo, e quella che tenevamo sotto i piedi; il Mercordì 6. non potemmo fare che 15, miglia, restando la sera nel Casale di Calestran.

Partiti di buon’ora il Giovedì 7. non potemmo fare più che 20. miglia sino al Casale di Ciorlù, per lo riferito impedimento delle nevi, da cui i cavalli non potevano tirar fuori i piedi.


En-