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356 Giro del Mondo

essendo alcun Xan, convenne albergare in case particolari di Turchi. In passando il fiume, il cavallo che portava la mia valige, vi cadde dentro, e bagnò tutta la roba.

Il Martedì 16. dopo aver fatto 15. miglia in 6. ore, per una strada fangosa, giugnemmo in Lubat; dove dovevamo esser giunti sin dal giorno antecedente, se non fusse stata la cattiva strada: ciò che ci obbligò anche a mandare i cavalli scarichi per terra, e la roba per acqua, a contrario della corrente del fiume; pagandosi un zecchino per la barca.

Lubat per quanto le sue mura, e Torri all’intorno dimostrano, egli si è un’antica Città. Sul fiume vi sarebbe un gran ponte di pietra, ma i Turchi lo lasciano andare in rovina, contentandosi di passare in barca all’altra riva. Di cinque Giudei, che venivano con la Caravana per andare a Burza, o Brussa (secondo il parlar de’ Turchi) il Caragiere ne prese uno prigione, che non avea il bollettino d’aver pagato il Caragio, o Tributo: perocchè i ricchi pagano quattro zecchini, i meno agiati due, e’ poveri uno.

Il Mercordì 17. ne partimmo in barca


sul